Mangiare in Sardegna è sempre un piacere. In questa regione le famiglie durante le feste natalizie, oltre ad imbandire la tavola con numerosi piatti ittici, preparano anche innumerevoli dolci tipici della tradizione regionale.

In questo articolo proponiamo alcune ottime specialità da poter gustare a fine pasto, che sia il pranzo di Natale o il cenone della Vigilia, ma anche in qualsiasi altro momento durante le vacanze in Sardegna.

Pan ‘e Saba

Più conosciuto come “Pane di Sapa”, è un dolce antichissimo della tradizione sarda, realizzato in particolar modo per queste occasioni speciali.

In passato veniva preparato come un pane impastato nella Sapa (in sardo “Saba”), che lo rendeva dolce e veniva consumato a fine pasto.

Per quanto riguarda la preparazione del dolce, ogni zona della Sardegna offre una differente procedura, c’è chi lo arricchisce con le noci, con l’uva passa ma anche con aromi e scorze di limone.

Per chi non lo sapesse la Sapa si ottiene dal mosto d’uva, il quale viene fatto bollire per 8/10 ore a fuoco lento fino ad ottenere uno sciroppo denso dal colore scuro.

I Papassini

Non sono altro che dei grossi biscotti preparati con pasta frolla, frutta secca, mandorle, noci, scorza di limone e miele.

In genere questi dolci sono arricchiti con frutta secca e decolorati con una glassa di zucchero.

La forma è molto particolare, sono infatti dei rombi, che successivamente alla cottura vengono ricoperti di glassa e codette colorate. Come in molti dolci, ogni singola zona ha la propria variante. Ai Papassini in genere vengono aggiunti differenti aromi, alcune persone aggiungono la sapa o la cannella o l’anice.

Addirittura in alcune varianti viene eliminato l’utilizzo dell’uovo, perché in periodi di povertà anche le uova venivano considerate un alimento per i ricchi e per questo motivo non venivano utilizzate tutti i giorni.

La seadas

La seadas è il tipico dolce tradizionale sardo per eccellenza, viene prodotto in tutta l’isola. Non è altro che un dolce a forma di raviolo fatto con pasta di semola farcita con del formaggio, c’è chi aggiunge il pecorino con agrumi e scorze di limone.

Viene fritto e servito sulla tavola ancora caldo ricoperto con uno strato di miele.

Oggi viene considerato ovviamente come un dolce, ma alcune famiglie lo cucinano anche come un secondo piatto per i suoi sapori contrastanti. Per questo motivo esistono differenti interpretazioni della ricetta.