Franco Califano, il signore de "tutto il resto è noia", è morto ieri sera nella sua casa ad Acilia. Ilcantautore erra malato da tempo, ma comunque solo pochi giorni fa, il 18 marzo,si era esibito al Teatro Sistina di Roma.

Era nato in aereo in cieli libici, nel 1938, ma la famigliaera originaria di Pagani, in provincia di Salerno. La vita non ha sempresorriso al cantautore: venne arrestatonel 1970 per possesso di stupefacenti e finì nuovamente in carcere per lo stessoreato e per porto abusivo di armi nel 1983. Califano è stato successivamenteassolto in quanto "il fatto non sussiste", come egli teneva spesso a ricordare.L'esperienza in carcere gli ispirò molte canzoni contenute nell'album "ImpronteDigitali".

Autore di testi intensi e particolari (non tutti saprannoche anche "Un tempo piccolo" portata al successo dai Tiromnacino è una suaopera e anche "Minuetto", cantata da Mia Martini, è frutto della suasensibilità) ha avuto esperienze anche come scrittore e saggista. Nel 2008 esce un'autobiografiache si concentra soprattutto sull'esperienza in carcere, "Senza Manette".

Il più famoso festival della canzone italiana, quello diSanremo, lo vede tra i protagonisti nel 1988, nel 1994 e nel 2005. I suoi testigli hanno portato anche la laurea honoris causa in Filosofia di cui è stato insignito dall'università di New York"per aver scritto una delle più belle pagine della Canzone Italiana". Oggici lascia un grande cantautore, che ha all'attivo oltre venti dischi e unacifra di canzoni scritte, ma portate al successo da altri, che sfiora ilmigliaio.

Probabilmente a causa degli scandali che hanno caratterizzato laprima fase della sua carriera non ha ricevuto il successo che meritava, ma,dando ragione agli americani, a lui dobbiamo alcuni tra i più bei testi dellacanzone italiana.