Ci sono spettacoli che non si possono perdere e per chi vive a Milano questo è un evento straordinario.

Visitare la performance di Ragnar Kjartansson presso l'Hangar Bicocca è assistere insieme ad uno spettacolo teatrale, un concerto, una performance, un film, anzi per l'esattezza nove film, tanti sono i quadri proiettati sulle pareti dell'Hangar. E soprattutto godere di una composizione musicale con nove strumenti che vive di alti e bassi , di lunghe pause ripetitive e di crescendi strepitosi, una 'canzone d'amore' verrebbe da dire più volgarmente, ma nel complesso la visione gode di tecnicismi tali per cui non è una semplice canzone, ma una performance a tutti gli effetti.

Cosa ha di speciale, anzi di specialissimo questo spettacolo?. Quel ritornello finale che si ripete come un mantra 'There is nothing you can do' arriva al cuore dei visitatori, insieme alle immagini dei musicisti, il pianoforte, la chitarra dell'artista che si è immerso in una vasca da bagno e suona la sua chitarra proprio a pelo dell'acqua, del batterista, delle gemelle con fisarmonica e viola, ed il resto . Ma insieme a quella musica dolcissima, alternata di pause e crescendi , chi visita la mostra e si pone davanti ad ogni filmato ha l'illusione di vederlo difronte in carne ed ossa.

Il musicista canta e suona, le voci insieme alla musica si mescolano in una fusione armoniosa, ma loro si muovono, vanno e vengono dalla scena.

Perché? I canali audio e video sono proiettati singolarmente , questo crea un effetto per cui avvicinandosi ai quadri si ha la sensazione di essere accanto al musicista, allontanandosi invece si sente il coro delle voci e dei suoni e la canzone si gode pienamente. Ma chi è Ragnar Kjartansson'?.

L'artista nato a Reykiavik nel 1976 è uno degli artisti visivi più affermati del momento , figlio di attori teatrali di successo, da adolescente intraprende la carriera di musicista.

Come artista performer due sono gli ambiti in cui si muove la sua ricerca, la relazione tra ripetizione e durata e quella tra la musica e lo spazio. La canzone che si ascolta all'Hangar Bicocca racconta la fine di un amore.

L'artista è infelicemente sposato a Asdis Gunnarsdottir, anche lei artista performer e poetessa psichedelica.

Lei scrive questi versi 'Tu mi stai portando verso una fine amara /io torno allora alle mie cose da donna/Ci sono stelle che stanno esplodendo/e non c'è niente che tu possa fare'.

Queste parole si trasformano nel video 'The visitors 'realizzato per il Migros Museum di Zurigo e ora esposto a Milano. L'esperienza e la carica emozionale che la visione del video produce sono così alti nella bellezza e nell'intensità che raccomandiamo a tutti di visitarla. L'hangar è una struttura gigantesca, ma entrare e al buio godere di tale video è come entrare in una cattedrale postindutriale e riavvicinarsi a Dio.

Le vie del postmoderno sono infinite, ma se mediante esse l'uomo ritrova se stesso e riprende i contatti con la parte più vera di sé allora vuol dire che l'Arte ha fatto centro.

Il giovedì sera all'hangar vengono proiettai film scelti dall'autore, per il 10 ottobre è in programma 'Scene da un matrimonio', il 17 ' partitura incompiuta per pianola meccanica', il 24 ottobre ' Heima', il 31 ottobre ' Rokk i Reikiavik'. L'ingresso è libero. Nei giorni passati l'artista era alla Biennale di Venezia, in cui, nell'edizione precedente aveva presentato un'opera particolarissima.