La prima domanda che viene in testa, ovviamente e in riferimento al titolo, è chiedersi ragione su che cosa. Indubbiamente la risposta al quesito non risolverà i problemi di nessuno, ma nemmeno se l'Italia vince o perde risolve niente. Okay, in giro ci sono dei farneticanti che farebbero follie per un'Italia vincente (ma figuriamoci!), tuttavia un individuo normale se ne fa una ragione anche delle schiappe super pagate che son lì solo per fare argomento da bar alla gente che farebbe meglio ad usare la sua energia guerriera indirizzandola verso temi più urgenti e vitali.

Tornando al tema, l'arcano è presto svelato: Vasco Rossi ha ragione a dare del superato a Maurizio Solieri?

Di Solieri ha detto che lo conobbe come grande chitarrista negli anni 80. Adesso siamo nel terzo millennio e Solieri è rimasto uguale. Secondo Vasco Rossi non ha mutato nemmeno una virgola del suo linguaggio artistico.

Il mentore ufficiale di Rossi, Guido Elmi, a sua volta ha annunciato che per la tournee estiva 2014 Solieri è stato lasciato a casa perché la band aveva bisogno di riff rock potenti e che, pertanto, il profilo individuato era l'ormai accasato con la magnifica Maddalena Corvaglia, il conosciuto Stef Burns e, grande acquisto ultimo, il nuovo chitarrista Vince Pastano, già alle prese con Carboni prima e con lo stesso Elmi in alcuni filmati mandati in onda su Rai 5 all'interno di una band che arrangiava in modo originale brani già in circolazione.

Riff rock o magari hard rock con Stef Burns e Vince Pastano?

Andiamo, Stef Burns è un valente chitarrista sicuramente, ha suonato nella line up di Alice Cooper sicuramente, è una brava persona sicuramente, tutto vero. Tuttavia, lo capirebbe anche chi sta imparando il "giro di do" sulla chitarra che le è stata regalata incautamente da qualche parente, Stef è un chitarrista (vabbe' guitar player…) legato in modo inesorabile alla pentatonica (non fatevi venire sete, non è una lattina fatta di cinque acque toniche differenti!).

Ovviamente non usare la scala armonica minore o il tapping è una scelta stilistica rispettabilissima. Ciò che si sta cercando di capire in questa sede è se Rossi e Elmi abbiano coscienza di quello che affermano.

Questi tre chitarristi, Solieri, Burns e Pastano, magari si possono accomunare per il fatto che tutti usino le Gibson (quelle poche sfuggite a Jimmy Page o a Slash!), o per la passione per la Fender Stratocaster white vintage come già tanti hanno, da Malmsteen, Clapton, Beck, Battaglia, Mimmo Parisi, Ricky Portera etc.

Si avrebbe ragione a ragionare così.

Invece il discorso va corretto. I tre chitarristi citati sono tutti bravi, ma paradossalmente l'unico vero "riffatore" è quello escluso. Allora? Niente, l'astio tra l'equipe vascorossiana e lo storico guitar player di Rossi & Steve Roger band va letto per quel che è: divergenze tra umani.

Si chiude l'argomento non ritenendolo un'apologia del Maurizio Solieri (tra l'altro anche lui non scherza quando dice enormità tipo "non studio l'approccio chitarristico di Vai perché non saprei dove applicarlo", oppure "il chitarrista che mi sta entusiasmando adesso è Bonamassa!". Bonamassa? Ma signori, sul delta del Mississipi suonano da anni così, con tutto il rispetto per il comunque ottimo Bonamassa!