Come ogni anno, tra le varie manifestazioni milanesi organizzate il giorno 7 dicembre per festeggiare Sant' Ambrogio, il Santo Patrono della città, spicca sempre la Prima del Teatro alla Scala. Quello che calamita l'interesse di tutti non è solo quello che succede sul palcoscenico scaligero od il foyer affollato di personaggi Vip, ma anche ciò che accade all'esterno del teatro. Come consuetudine, ad ogni "Prima" che si rispetti, in piazza della Scala si presentano gruppi di contestatori fronteggiati da polizia e carabinieri che cercano di tenerli lontani dall'entrata.
Quest'anno il predominio di presenze era quello dei ragazzi dei Centri Sociali che già qualche ora prima dell'esordio sono stati caricati dalla polizia perché si stavano avvicinando pericolosamente all'ingresso del palazzo progettato dall'architetto Giuseppe Piermarini. I carabinieri sono intervenuti più tardi davanti a Palazzo Marino per contenere altri gruppi che, mischiati ai passanti, cercavano di arrivare all'entrata con qualche manovra fuorviante. Alla fine il bilancio dice : due carabinieri feriti ed alcuni contestatori contusi in maniera lieve, per fortuna non è successo nulla di grave anche se il rischio era alto soprattutto per il possibile coinvolgimento di ignari passanti o persone arrivate lì per vedere passare gli invitati alla "Prima".
Sembra che la protesta dei manifestanti sia stata incentrata sul diritto alla casa per tutti, uno dei tanti segnali del malessere generale che sta sempre più prendendo piede nelle città italiane. Questo dovrebbe far riflettere e preoccupare chi si occupa di gestire e risolvere certe situazioni ma, dalle interviste rilasciate o rifiutate dai politici a fine spettacolo, sembra che pochi sappiano valutare obiettivamente la situazione.
Per quanto riguarda il gradimento dello spettacolo inaugurale del teatro, cantato interamente in tedesco, diretto per l'ultima volta dal maestro Daniel Barenboim e trasmesso in diretta in centocinquanta sale cinematografiche oltre che da Rai5, dicono tutto i dodici minuti di applausi riservati da un pubblico entusiasta ai protagonisti del Fidelio di Ludwig Van Beethoven, in particolare ad Anja Kampe, Leonore nell'opera ed al sudcoreano Kwangchul Youn che interpretava Rocco oltre naturalmente a Daniel Barenboim. Proprio il maestro si è detto commosso dall'affetto del pubblico del Piermarini la cui direzione musicale lascerà dopo nove anni di successi.