Nell'ambito del programma dal titolo 'Brera mai vista' è in svolgimento la piccola mostra dedicata all'opera ' La danza degli amorini' di Francesco Albani. Francesco Albani è insigne pittore allievo del Calvaert a Bologna insieme a Guido Reni e al Domenichino: tutti e tre si trasferiranno poi all'Accademia dei Carracci e realizzeranno grandi e importanti decorazioni in chiese e palazzi nobiliari. Il quadro esposto a Brera è un olio su rame oggetto di un restauro nel 2010 ad opera di Paola Borghese, grazie al finanziamento di Intesa San Paolo. Ora viene presentato nella sala XXVIII di Brera ed è stato oggetto di un lungo studio oltre che di un laborioso restauro.

Esempio di pittura raffinata, l'autore frequenta l'Accademia dei Carracci, affronta il tema dell'amore coniugale. Quello che si vede è un girotondo di amorini intorno ad una quercia, alcuni sono arrampicati sui rami, e si divertono a danzare senza più frecce, con le faretre abbandonate proprio sul prato davanti. In alto nel cielo a destra Venere bacia il figlio Cupido per aver compiuto la sua missione. Ma quale compito ha compiuto Cupido? E' riuscito a far scoccare la sua freccia fatale nientemeno che sul cuore del Dio Plutone, il Dio degli Inferi, che si è innamorato perdutamente di Proserpina,la figlia della Dea Cerere. A tutti è noto il patto per cui Proserpina si dividerà tra il suo amato e la madre Cerere e vivrà così sei mesi negli inferi e sei mesi sulla terra, nello splendore della luce.

Sullo sfondo il tempio di Vesta, circolare, dove il fuoco sacro rimane sempre acceso, come augurio di imperituro amore tra i coniugi e un paesaggio da sogno dominato da possenti alberi e da una montagna. Il tema dell'amore coniugale viene affrontato perchè probabilmente il quadro doveva essere un regalo per nozze importanti.

Questo dipinto ora finalmente può essere ammirato nella sala XXVIII della Pinacoteca di Brera sino al 15 febbraio. Per l'occasione Skira ha prodotto un volume che riporta l'entità delle ricerche. Accanto a tale opera è presente l'opera 'Il trionfo di Venere' di Marcantonio Franceschini.