Forse è solo un caso o forse un calcolo preciso che la programmazione italiana veda simultaneamente nelle sale tre film differenti, ma tutti tratti da una storia vera: American Sniper di Clint Eastwood, Big Eyes di Tim Burton e The imitation game di Morten Tyldum, usciti tutti e tre il primo gennaio scorso e tutti e tre rigorosamente biografici. 

The imitation game è un prodotto cinematografico ben costruito, che si serve sapientemente di tecniche quali 'flashback' e 'flashforward' per ricomporre con lodevole chiarezza i momenti fondamentali della vita del matematico inglese Alan Turing (interpretato da Benedict Cumberbatch), dagli anni della formazione, quando veniva crudelmente preso di mira da bulli che lo ritenevano 'strambo' e invidiavano il suo successo scolastico, anni alleggeriti solo dal rapporto speciale con il compagno di studi Christopher, precocemente scomparso, all'ultimo atto della sua vita, quando, perseguitato perché omosessuale, scelse di sottoporsi a una cura ormonale per evitare il carcere, [VIDEO] ma le sollecitazioni farmacologiche lo debilitarono e umiliarono a tal punto da spingerlo a suicidarsi inghiottendo una mela intrisa di cianuro.

Nel mezzo, tra le difficoltà dell'infanzia e quelle degli ultimi anni, sta la straordinaria avventura al fianco di altri scienziati nell'operazione Ultra (Ultra perché segretissima, e tale era allora e tale rimase per cinquant'anni), organizzata per decriptare i messaggi radio inviati dagli eserciti tedeschi per comunicare tra loro e organizzare attacchi alle forze militari nemiche o a civili. 

I tedeschi, all'inizio della seconda guerra mondiale, avevano messo a punto un sistema di cifratura che ritenevano fosse impossibile espugnare, grazie a una macchina denominata Enigma, che criptava tutti i messaggi radio che solo chi avesse posseduto a sua volta un'altra macchina Enigma sarebbe stato in grado di decodificare.

Per chi non fosse in possesso di tale strumento, la decodificazione risultava impossibile, data la quantità immensa di calcoli da effettuare. Ma Alan Turing, che da Churchill in persona fu messo a capo di un'équipe di analisti e linguisti, contando su fondi pressoché illimitati, ideò un'altra macchina, che, continuamente perfezionata, alla fine riuscì a decriptare i messaggi cifrati e fornì un contributo importantissimo alla risoluzione del conflitto mondiale.

C'è chi sostiene che, senza la macchina di Turing, la guerra si sarebbe protratta per almeno altri due anni e che l'intervento del matematico abbia, quindi, permesso di salvare la vita di milioni di persone. Quel che è certo è che le scoperte scientifiche di Turing gettarono le basi per la nascita dell'informatica, disciplina di cui fu indiscutibilmente un pioniere. Un primato di cui, però, il suo paese non sembrò tener conto, preferendo condannarlo per la propria omosessualità e spingerlo, così, al gesto più estremo.