Di questi tempi, con l’hard rock contaminato da agenti estranei che ne minano l’integrità, un nuovo singolo di Mimmo Parisi è un evento da salutare con piacere. In primis perché il personaggio, pur appartato, segnala comunque un modo diverso di approcciarsi alla musica indipendente; poi, perché l’onestà e la fedeltà al rock sono due suoi punti di forza. Non diversamente da McDonalds’s Angel – il suo singolo uscito e presentato sulle pagine di Blasting News nello scorso marzo– i suoni del nuovo lavoro tendono a fare da baluardo stilistico verso, o versus, i citati agenti infiltranti che, perlomeno a volte, tendono a costituire, negli esperimenti forzati, una sorta di macedonia di stili.

In altre parole, non sempre rock e samba, per esempio, e in nome di un connubio all’insegna del "mettiamoci insieme che combiniamo una sorpresa", porta veramente a qualcosa di valido. A volte e spesso questo metodo porta a scontentare tutti. I fan del rock e quelli del samba. A meno che non si stia parlando del mitico e storico Santana o, ma solo in alcune occasioni, degli italianiLitfiba di prima generazione.

Lo stile inconfondibile di Mimmo Parisi anche in questo brano

Entrando nello specifico della pubblicazione del cd, "Ce la possiamo fare" si assesta su livelli qualitativi più che soddisfacenti. Particolare menzione va al cantato cheMimmo Parisifa galleggiare sul registro medio/alto. Così com'è memorabile il guitar/solo che segue allo special del testo: un'evoluzione solistica ricca di feeling che impatta su un solido lavoro di ritmiche del combo drum/bass.

"Ce la possiamo fare" è una canzone, su questo non ci piove; tuttavia è portatrice, perlomeno a livello del titolo, di una forza che ultimamente pare essersi persa nei meandri del pessimismo di banale fattura. Certo, "Ce la possiamo fare", è solo una frase fatta, magari abusata. Tuttavia, ci chiediamo, Freud non ha forse edificato, proprio sul verbale, una nuova scienza?

Comunque sia, un incoraggiamento aiuta. Sempre.

Una citazione analitica la merita l’incipit del brano: “Che ce la possiamo fare pur senza loro/Quelli col frigo ripieno solamente di oro”. In questa metafora, presa pari pari dalla quotidianità, è sufficiente mutare alcuni termini chiave (loro= chi non ha certamente problemi di natura economica; frigo= banca), e il pensiero del cantautoresi palesa con limpida chiarezza.nIn definitiva, Parisimostra ad oltranza il suo convinto atteggiamento volto a un’autarchia che promuova la maturazione individuale: nessun cedimento alla genuflessione verso il dio denaro.Comunque vada, "Ce la possiamo fare".