Greta Scarano e Alessandro Borghi sono i due attori del momento, grazie al successo di pubblico che sta ottenendo il secondo lungometraggio di Stefano Sollima.Greta Scarano è Viola, la donna drogata del temibile boss di Ostia, Numero 8, interpretato dall'attore romano Alessandro Borghi. Una coppia criminale immersa in un mondo criminale in cui qualsiasi cosa si può comprare, o almeno questa pare essere in larga parte la dinamica dominante del mondo di 'Suburra'. Una dinamica che genera corruzione politica, ma che coinvolge anche la Chiesa attraverso la collusione di un alto prelato.
In una Roma piovosa e notturna, popolata da individui profondamente pervasi dal male e scientificamente predisposti alla corruzione, gravitano anche Numero 8 e la sua donna, Viola. Giovani, belli, ma soprattutto criminali.Lui è il boss in ascesa di Ostia che sta per concludere un affare importantissimo con Samurai, ultimo erede della banda della Magliana, per far trasformare il litorale romano in una specie di Las Vegas. Viola, invece, è la compagna sottomessa e tossica di Numero 8. Lo ama in modo assoluto e per lui è disposta a tutto, persino ad uccidere.Un amore tra criminali, quello tra Numero 8 e Viola, ma profondamente autentico che regala l'unico momento poetico di tutto il film, quando lui per lei rinuncia a tutto.
Belli e... bravi
Sono due prove d'attore straordinarie quelle di Alessandro Borghi e Greta Scarano che riescono ad aderire in modo molto convincente e accattivante ai rispettivi personaggi. Lui, Alessandro Borghi, nello sguardo sgranato e nelle parole quasi sillabate, riesce a trasferire tutta la ruvidezza e la sfrontatezza di un personaggio che cova in sé una smodata ambizione criminale.
Un'ambizione che lo porta addirittura a ribellarsi al potente Samurai, quando le cose non gli staranno più bene.
Lei, Greta Scarano, restituisce sullo schermo perfettamente tutte le mille sfumature di Viola. Ama Numero 8, anche se non capisce fino in fondo il suo mondo. Uccide in un centro estetico i responsabili dell'attentato in cui viene ferito il compagno, si spara in vena l'ennesima dose di eroina.
Mentre, nel finale la troviamo perfettamente lucida e consapevole.
Insomma, due personaggi che meriterebbero di essere centrali nella trasposizione di Suburra in serie tv,magari ricorrendo a qualche artificio narrativo.