La Grande Bellezza è rimasta a lungo uno dei soggetti più dibattuti degli ultimi due anni, e non solo nell'ambito del cinema. Una bellissima pellicola, sì, ma marchiata dal fatto di dipingere, con immagini stupende, una realtà disincantata, annoiata. Una bruttezza dorata, insomma, che ha però riportato l'Italia - omeglio, un registra italiano - ha vincere i massimi riconoscimenti di settore dopo tanti anni di assenza dai palchi più prestigiosi.
Ci piace ma segretamente ci fa male perché, si sa, i panni sporchi è meglio lavarli in casa e non sul tappeto rosso degli Oscar.Così Suburra, complice anche gli scandali di Mafia Capitale che hanno sconvolto la Roma di Marino (e delle giunte precedenti), è stato accolto con non poche critiche.
In Suburra non esistono i buoni, non ci sono i commissariincorruttibili o i manifestanti indifesi. Suburraè schietto, cupo e sì,fa emergere una Capitale corrotta, priva di valori. Ci piace fino a che non ci rendiamo conto della sua aderenza alla realtà.