Pier Paolo PasolinieOriana Fallaci si conoscevano anche se il loro non fu sempre un rapporto improntato alla serenità. Ciononostante all’indomani della barbara e brutale uccisione di Pasolini la Fallaci, da giornalista di razza qual’era, avvezza a non accettare mai le soluzioni preconfezionate, comode e all’apparenza, ma solo all’apparenza, scontate, si mette ad indagare, partendo dalle incongruenze emerse dalla confessione data dal diciassettenne Giuseppe Pelosi, conosciuto come Pino la rana, reo confesso dell’omicidio Pasolini.

Il saggio della Fallaci sul delitto Pasolini

Convinto il direttore del settimanale per il quale all’epoca lavorava, l’Europeo, per il conto del quale aveva già firmato servizi e ritratti memorabili, realizzati nella Mecca del Cinema americano, vale a dire Hollywood, ma non solo, Oriana Fallaci ed alcuni suoi colleghi del giornale daranno vita a una contro indagine sul delitto Pasolini. Questaporterà, anni dopo, lo stesso Giuseppe Pelosi, condannato come unico esecutori dell’atroce omicidio, ad ammettere di aver confessato il delitto perché intimorito dai veri responsabili. Costorolo avevano spinto a confessare nella convinzione che, data la sua giovane età, il Pelosi all’epoca aveva solo diciassette anni e considerata la versione della vicenda che lui stesso aveva fornito agli inquirenti, di aver cioè ammazzato Pasolini per legittima difesa allo scopo di difendersi dalle avance del noto giornalista, scrittore e regista friulano, lui se la sarebbe cavata con una condanna tutto sommato lieve, condanna che avrebbe definitivamente, come si suol dire, chiuso il caso.

Ora tutti i contributi forniti da Oriana Fallacial caso Pasolini sono raccolti nel volume, edito dalla Rizzoli Editore e intitolato "Pasolini un uomo scomodo". Nel volume è inserito anche il ritratto che Oriana Fallaci fece di Pier Paolo Pasolini durante un soggiorno di qualche giorno di quest’ultimo a New York ed intitolato “Un marxista a New York”, ritratto che fornisce forse il quadro più completo ed esaustivo su chi fosse, in realtà, Pier Paolo Pasolini.