È uno dei Libri più chiacchierati, anzi discussi, degli ultimi mesi. È uno dei “pomi della discordia” alla base della nuova inchiesta che sta scuotendo le fondamenta dei palazzi vaticani. Si tratta di “Via Crucis”, il libro inchiesta di Gianluigi Nuzzi edito dalla casa editrice Chiarelettere. Un libro da settimane nei primissimi posti delle classifiche di vendita dei libri.

La lunga e ostica strada di Papa Francesco sulla via della riforma della Chiesa

Il libro di Gianluigi Nuzzi presenta ai propri lettori, attraverso documenti e testimonianze originali, la lunga strada intrapresa dall’attuale Pontefice per la riforma della Chiesa cattolica.

Una riforma che era già stata tentata, ormai quasi quarant’anni fa da Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani. Ed è proprio dalla tentata ma mai riuscita, a causa della morte misteriosa del predecessore di Papa Giovanni Paolo II, riforma della Chiesa che il libro parte. La scelta di pubblicare documenti riservati, la cui veridicità è agevolmente controllabile da chiunque volesse farlo, è stata una scelta atta ad evitare che si venga a creare una “corrente” che tenti di infangare o negare le denunce contenute nel libro inchiesta del giornalista e presentatore televisivo, attualmente impegnato nella conduzione di “Quarto Grado”.

Nel libro sono presentati anche ampi stralci di una riunione riservata nella quale il Pontefice, con forza, ha delineato quelle che sarebbero state le linee guida della propria riforma.

Una riunione nella quale Papa Francesco ha fatto tremare i polsi a parecchi alti prelati presenti a quella riunione. Una riunione nella quale il Papa ha smascherato delle colpevoli leggerezze quando non addirittura dei deliberati "giochi sporchi" con i fondi vaticani, alcuni dei quali destinati al sostentamento dei più poveri e bisognosi.

La stessa riunione nella quale Papa Francesco ha detto di voler creare una commissione che, operando "in parallelo" a quella che all'epoca era presieduta dal Cardinale Tarcisio Bertone, travolto da uno degli ultimi scandali d'Oltretevere, avrebbe riferito direttamente a lui. Un libro, quello di Nuzzi, nato non da impeti anticlericali ma dalla voglia di ricerca la verità e la giustizia.