Diceva la poetessa Alda Merini in un'intervista: 'C'è gente che spende un casino per pubblicare in proprio. E questi che li pubblicano sono degli usurai, perché non hanno un senso critico; il poveraccio ha una sorta di megalomania e si crede un poeta, quello là lo accontenta in cambio di dieci milioni, però viene oscurata l'immagine del poeta autentico. Queste sono tipografie non case editrici'.
Queste 'tipografie' travestite da case editrici sono molte diffuse in Italia. Editori a pagamento che chiedono ingenti somme all'autore con l'obbligo d'acquisto del proprio testo, un acquisto che può variare dalle 100 alle 1000 copie, mentre molto spesso le opere non sono neanche iscritte alla SIAE.
Difficilmente un autore riesce a percepire i diritti sulla propria opera e a monitorare e sapere realmente l'andamento delle vendite. Siamo in presenza di editori che non hanno nessuna diffusione reale nelle librerie e spremono autori e scrittori da un punto di vista economico.
Editoria a pagamento o Vanity press
Fenomeno presente da decenni in Italia, quello dell'editoria a pagamento, è una realtà oramai ben radicata nei vari settori letterari, scientifici e anche per quel che riguarda la letteratura per ragazzi e per l'infanzia. Al piccolo e medio editore che solitamente è una azienda a conduzione familiare o addirittura fa capo a un singolo non costa nulla pubblicare un autore sotto compenso.
Margine di rischio: zero. Investimento sull'opera e l'autore: zero. Secondo il rapporto sullo stato dell'editoria in Italia nel 2015 a cura dell'AIE (Associazione Italiana Editori) c'è stata una crescita dei piccolissimi editori che passano a quota 1.190 con una minima percentuale di crescita rispetto all'anno precedente.Diminuiscono i Libri cartacei, mentre al contrario, aumentano i libri digitali e-book.
Il digitale rappresenta quasi il 10% del mercato. In calo anche il numero dei lettori: sono 848 mila in meno. 'Un anno di segni meno', così si evince dal rapporto.
La nuova frontiera dell'auto-produzione o self publishing e l'editoria non a pagamento
Accanto all'editoria tradizionale e all'editoria a pagamento si è fatta largo negli ultimi anni una nuova realtà: l'auto-produzione o self publishing.
Realtà che nasce con il web e le nuove tecnologie e che mette a disposizione di qualsiasi autore una sorta di officina editoriale dove trovare tutti gli strumenti per poter pubblicare il proprio testo.L'autore diventa editore di se stesso, può monitorare continuamente l'andamento delle vendite, percepire i giusti compensi rispetto al venduto e al diritto d'autore. Uno scrittore crea un libro a sua immagine e somiglianza a partire dall'aspetto grafico, la tipologia di contratto è veloce, semplice e si può disdire con una semplice mail, senza avere vincoli decennali come con l'editoria classica e a pagamento.
Il self publishing però non procede attraverso una selezione. Non valuta autori e testi.
Dando spazio a chiunque voglia pubblicare. Nota di demerito, se si tiene conto che accanto a questa realtà e all'editoria a pagamento, esiste una parte sana che è l'editoria che investe e crede su un'opera e un autore non chiedendo compensi. Sono case editrici che hanno una storia più o meno giovane. Alcune come l'Aldephi e la Sellerio, conosciute e con un' ampia distribuzione dei loro titoli, altre meno note e più piccole come la siciliana Navarra Editore, ma tutte legate da un lavoro di valore, credendo in ciò che pubblicano.
Secondo le ultime indagini dell'Istat in Italia sono presenti in Italia più di 2000 case editrici o enti dediti alla pubblicazione di testi.