Romano di nascita, Carlo Di Palma è stato fotografo, regista, artista-artigiano negli anni d’oro del Cinema italiano. Ma quegli anni sono diventati d’oro proprio grazie al suo talento ed ingegno che ha rivoluzionato l’uso della fotografia applicata alla cinematografia. ‘Acqua e zucchero’ è un documentario prodotto e voluto da Adriana Chiesa, l’ultima compagna di Di Palma. La regia è affidata al giovane iraniano Fariborz Kamkari.

Il documentario e le testimonianze

Il docu-film narra la vita di Di Palma, raccontata da lui stesso e dalle testimonianze di numerosi personaggi ed artisti legati a lui ed al mondo del cinema: Giancarlo Giannini, Woody Allen, Wim Wenders, Bernando Bertolucci, Ken Loach e tanti altri.

Già a 15 anni lavorava per Luchino Visconti, contribuendo in modo determinante al neorealismo italiano, che è stato una rivoluzione innovativa per quanto riguarda i contenuti ma anche sulla formalità, con quella meravigliosa fotografia in bianco nero, lo studio sulle luci ed ombre e le innovative riprese delle sequenze.

Le opere

L’apice della carriera lo raggiunge nel 1966 con ben due film premiati entrambi con il Nastro d’argento per la migliore fotografia: ‘Deserto Rosso’, per la regia di Michelangelo Antonioni, e ‘L’armata Brancaleone’, per la regia di Mario Monicelli. La fotografia è a colori e Di Palma racconta come il colore, rispetto al bianco e nero, fosse troppo realistico e quindi per cercare di sviluppare sia la psicologia dei personaggi che l’atmosfera della trama, bisognava togliere o modificare il colore della pellicola, in modo da ottenere ciò che si voleva far mettere in risalto.

Negli anni ottanta comincia il lungo sodalizio con Woody Allen, il primo film è ‘Hannah e le sue sorelle’, che lo terra impegnato fuori dall’Italia per molti anni, lui che amava visceralmente la sua città natale, Roma, e racconterà di sentire molto spesso la sua lontananza. Questo non è un film biografico. E’ un modo per ricordare e ripercorrere tutto ciò che ha influenzato Carlo Di Palma per i suoi futuri lavori, ed imparare a lavorare e vivere con semplicità e passione, con rigore e senza mai sminuire la qualità del lavoro.