Il prossimo 28 novembre celebrazione a Roma con un convegno per il centenario del Manifesto del cinema futurista, pubblicato un secolo fa da Marinetti, Corra, Settimelli, Ginna e Chiti, sul periodico'“L’Italia Futurista”. evento in programma presso la Sala Convegni della Biblioteca Nazionale Centrale della Capitale.

Critici e storici del futurismo-cinema

Il cinema futurista per anni fu sottovalutato, nonostante i lavori del ben noto Mario Verdone, tutt'oggi punto di riferimento. Nel convegno a cura del figlio Luca Verdone, di Enrico Bitotto (esperto del Futurismo emiliano-romagnolo), Comune di Roma, Fondazione Primo Conti e altri promotori, oltre a quest'ultimi spiccano noti esperti del futurismo storico e anche contemporaneo.

Dalla nipote di Marinetti, Francesca Barbi (su Marinetti stesso e il cinema), Massimo D'Ambrosio (Università Federico II di Napoli, sul futurismo-cinema in generale) al netfuturista Antonio Saccoccio (Università Tor Vergata, analisi del cinema futuristico alla luce del celebre massmediologo Marshall McLuhan) al giovane critico d'arte di Salerno, Marcello Francolini ( "Futur-Pulp. Marinetti e il montaggio della Parola, il suo intervento, già edito in “Futurismo Renaissance...”, D-Editore, a cura di P. Bruni del Mibact e R. Guerra), al critico d'arte di Ferrara, Lucio Scardino (Su Sepo e Diana McGill).

Inoltre: Mauro Carrera e Antonio Castronuovo sui futuristi cineasti Bragaglia e Pratella. Sarà anche proiettato il film dello stesso L.

Verdone "Futurismo, un movimento di arte e vita" e ricordato anche l'anniversario 40° dalla scomparsa dello stesso Bruno Corra, pioniere del cinema futurista ed espressionista. E' prevista infine la partecipazione istituzionale di Ravenna, Galletti e lo stesso Dario Franceschini.

Dal Futurismo all'era dell'immagine elettronica

Più in generale, come ben focalizzato nella presentazione del convegno, oggi la critica considera il futurismo come precursore del cinema successivo, fino a Internet e alla contemporanea civiltà dell'immagine, in molte sue espressioni. Nonostante le poche opere filmiche complessive, tutt'oggi il manifesto è una miniera d'oro di intuizioni, comprensibili come l'intera stagione futurista, soltanto nel postmoderno mondo computer.

L'arte stessa futurista, letteratura e pittura, fu eminentemente visiva e cinematografica, dinamica e combinatoria, come dimostra particolarmente l'arte video e la computer art stessa. Non a caso Nam June Paik, ad esempio, parlava del futurismo come matrice della nuova arte elettronica. Il cinema futuristico di fantascienza, ulteriormente, si pensi soltanto al cult-movie "Matrix", è quasi la logica evoluzione dell'avanguardia di Marinetti.