Al di là delle proprie convinzioni, lo scopo della letteratura dovrebbe essere quella di porre domande. Sicuramente e al suo interno, i diversi generi rispondono ad altrettanto diverse tipologie di lettori. E di domande che caratterizzano questi lettori. Probabilmente, il fine della letteratura per ragazzi, è quella di porre una domanda collegata strettamente all’aspetto evolutivo del suo fruitore.
Insomma e secondo questa tesi, il quesito fondamentale legato a un individuo in fieri, dovrebbe essere: “Chi sono io?“. Proprio all’insegna di una ‘curiosità’ simile, anche se non esclusivamente, nasce “Carve the Mark – i Predestinati”.
Trama del libro
Veronica Roth, l’autrice del Libro, conduce il lettore in un ambiente lontano dal consueto.
Perlomeno lontano dai paesaggi che un ragazzo o una ragazza – giacché la scrittrice è a questo tipo di lettore che si rivolge principalmente – praticano nella vita di ogni giorno. Le scenografie sono distanti dalla Terra. Da qualche parte c’è una galassia. Ci sono dei pianeti. Ci sono degli individui. I pianeti sono in contatto tra loro.
Tuttavia, la cultura di ognuno è inconciliabile con quella degli altri. D’altra parte, questa non è nemmeno l’unica asperità. Infatti, anche i singoli soggetti vivono la loro individualità in modo singolare. Ognuno di loro nasce con un dono. Ognuno ha un potere unico che lo contraddistingue da tutti gli altri. Qualcuno potrebbe pensare piacevolmente che, avere una caratteristica del genere, sia una gran cosa.
Forse. Comunque e a livellare le figure di questi ‘invidiati’ super individui, ci pensa la stessa Veronica Roth. Immettendo nella narrazione una particolarità.
Una sorta di luce caratteristica che vada ad illuminare e a rendere ancora più speciale, solo qualcuno. Infatti e con buona inventiva, la scrittrice dà ad alcuni di questi individui, anche un Fato.
Quindi, per quanto gli abitanti di queste ‘contrade’ stellari possano sentirsi fieri del loro potere specifico, devono comunque riconoscere di essere limitati. Insomma, è solo per pochi eletti avere – anche – un destino capace di cambiare le sorti dell’universo.
Personaggi
In “Carve the Mark – i Predestinati” agiscono soprattutto due protagonisti.
Paradossalmente, pur risultando ‘vincitori’ nell’aver raggranellato tutto il possibile – il destino ha dato loro, oltre al talento canonico, anche l’agognato Fato! – il loro en plein è sentito come un terribile fardello. Il protagonista maschile è Akos. Il ragazzo nasce in una famiglia contadina del tranquillo popolo di Thuvhe. È figlio timido e generoso ma, a causa del fato della sua famiglia, viene rapito dagli Shotet.
Proprio al popolo degli Shotet, appartiene la protagonista femminile, Cyra. Lei, diversamente dal mite Akos, è di sangue nobile. Nobile ma malvagio. È sorella del brutale tiranno di quella razza guerriera portata a dominare per istinto e aggressività. Cyra ha un potere legato alla sfera del pensiero: infatti, la sua forza mentale viene impiegata a scopo di crudeli torture sul prossimo.
Quando Akos e Cyra s'incontrano, ciascuno tormentato dalle aspettative altrui, riescono a riflettere sulla loro situazione. Capiscono che sono destinati a qualcos’altro. I due ragazzi sono portatori di Fato. Il loro compito non può essere quello di perpetrare la mitezza senza difesa di uno o la capacità di aggredire dell’altra. I due giovani si rendono conto che gli adulti non possono aiutarli a capire chi sono. Dipende solo da loro scoprirlo.