Qualcuno pensa che guardare serie televisive possa essere un'inutile perdita di tempo, ma in un'epoca dove tutti scrivono libri brutti e facili la visione di buoni prodotti delle cosiddette miniserie televisive ci avvicina ai feuilleton ottocenteschi. Per non parlare degli autori di queste nuove forme di intrattenimento per immagini. Il caso più eclatante è quello del 50enne autore americano Noah Hawley, venuto alla ribalta come autore delle tre serie di "Fargo", create a partire dal 2014 sulla scorta dell'omonima commedia cinematografica dei fratelli Joel ed Ethan Coen, che sono produttori esecutivi nella nuova serie.
Lasciamo stare il Golden Globe vinto e le torrenziali candidature agli Emmy Awards di cui ha goduto il prodotto, che gode fra l'altro delle meravigliose musiche di Jeff Russo.
"Prima di cadere", thriller che parte da un disastro aereo
Hawley è anche scrittore e per curiosità siamo andati a leggerci l'ultimo suo thriller in uscita quest'anno da Einaudi. Ebbene abbiamo capito che ci troviamo di fronte ad un genio della narrazione. In "Prima di cadere" (pagg. 472, euro 20, Einaudi) Hawley abbandona le nevose pianure del Minnesota e ci porta in una storia che racconta di un jet privato che affonda al largo di Long Island, nei pressi di New York. Una famiglia di quattro persone: David, curatore delle news per un importante network americano, sua moglie Maggie e i piccoli Rachel e JJ, sono su quel volo insieme con un losco finanziere Ben Kipling che viaggia con la moglie Sarah.
Poi tre persone dell'equipaggio ed un elemento stravagante nel contesto: il pittore squattrinato Scott Burroughs, che approfitta di un passaggio dall'aereoporto di Martha's Vineyard per New York. "Ognuno però ha il suo percorso, le scelte che ha fatto" , dice il creatore di "Fargo", e dopo pochi minuti avviene lo schianto nell'Atlantico.
Di Marco Rossari l'ottima traduzione di "Prima di cadere"
In un susseguirsi di eventi tra l'onirico e l'eroico Scott, unico sopravvissuto con JJ, riesce a trascinarsi su una spiaggetta di New York ed ad approdare in ipotermia ma vivo, con il piccolo, in un ospedale. Qui il paradosso: il circuito mediatico lo addita come un eroe, mentre le istituzioni di sicurezza americane - sull'aereo viaggiava il finanziere che si è scoperto in odore di condanna penale - lo interroga come se fosse un sospetto.
Scott è costretto quindi a fare opera di memoria che è "una storia calibrata a dovere che ci inventiamo riguardo al nostro passato". Il libro è una rivelazione anche grazie alla traduzione ottima di Marco Rossari,