Impeccabili come sempre nei loro abiti eleganti, i kingsman sono tornati, più decisi che mai a salvare il mondo dal cattivone di turno. Ci hanno conquistato con il primo film, originale, divertente e scatenato e il sequel non è certo da meno. Diretto da Matthew Vaughn, "Kingsman: Il Cerchio d’Oro" è la conferma di quanto le spy-story ricche d’ironia e spettacolarità piacciano al pubblico.
Una nuova minaccia
Eggsy (Taron Egerton) e Merlino (Mark Strong) fuggono da Londra dopo che il quartier generale dei Kingsman è stato raso al suolo da un’organizzazione segreta: Il Cerchio d’Oro.
Giunti in America, per sconfiggere la nuova minaccia chiedono aiuto agli Statesman, la loro controparte americana. Riusciranno le due organizzazioni, unendo le forze, a sconfiggere il nemico?
Fin dai primi minuti, il secondo capitolo di Kingsman ci tiene incollati allo schermo regalandoci una scena d’azione strepitosa e adrenalinica, tutta ambientata in un taxi. È proprio l’azione il punto forte di questo film: spettacolare, eccessivo, un continuo movimento di macchina che si avvicina ai personaggi per poi allontanarsi e tornare di nuovo su di loro. D'altronde, già la pellicola precedente ci aveva abituati a scene esplosive e travolgenti, come l'dimenticare combattimento in chiesa, o quello iniziale dentro al bar.
I colpi di scena non mancano, come pure il divertimento: battute pungenti, stravaganze impreviste, Elton John che interpreta se stesso e le da pure di santa ragione ai suoi rapitori. Poppy (Julianne Moore), capa dell’organizzazione del Cerchio d’Oro, è una villain eccezionale e spumeggiante, in grado di spingerci a patteggiare persino per lei.
Se da una parte abbiamo la raffinatezza della sartoria dei Kingsman, dall’altra c'è la rozzezza dei cowboy americani della Statesman, con sede in una distilleria. Champagne, Tequila, Ginger e Whiskey sono i perfetti opposti delle spie inglesi, una ventata di freschezza in un film che rischiava di rifarsi troppo al primo. Anche in questo film come nelle ultime pellicole appena uscite al cinema, la musica è molto importante: da la carica alle scene, emoziona e ci trascina all’interno dei combattimenti.
"Kingsman: Il Cerchio d’Oro" è sicuramente un film da non perdere. Unici punti deboli: non aver sfruttato abbastanza il personaggio di Tequila e la parte centrale della storia, un po’ piatta rispetto all’inizio e alla fine. Ma a un film geniale come questo, possiamo perdonare qualche piccola pecca.