Ieri sera è andata in scena la tappa bolognese del Brotherhood of the Snake Tour dei leggendari Testament, band thrash metal americana, accompagnati dalla band di Jeff Waters Annihilator e dai thrashers americani di origine filippina Death Angel. All'evento, che si è tenuto all'Estragon di Bologna, sono accorsi tantissimi fans nonostante il freddo di questi giorni nel capoluogo emiliano. Le tre bands che si sono succedute sul palco sono di assoluto spessore nel panorama metal, dagli anni ottanta fino ad ora sono stati tra i più fedeli al genere e sono stati sempre apprezzati dai fans più oltranzisti.
Dopo il grande successo riscosso dall'ultimo disco Brotherhood of the Snake e il tour conseguente, Chuck Billy e soci hanno deciso di partire con una seconda parte del tour, questa volta in compagnia di due band di grande valore che sono a loro volta in tour dopo le uscite delle loro ultime fatiche discografiche, come i Death Angel che dopo il grande successo di The Dream Calls for Blood si sono ripetuti con l'ultimo album The Evil Divide, molto apprezzato dagli ascoltatori del genere e dalla critica.
Sono stati proprio Mark Osegueda e soci a salire per primi sul palco del locale bolognese, con uno show di circa 30 minuti dove hanno alternato brani tratti dai loro capolavori a brani nuovi: grande performance offerta con Rob Cavestany alla chitarra solista che ha deliziato il pubblico con i suoi assoli accompagnati dai riff di Ted Aguilar; eccellente, come sempre, il frontman Mark Osegueda con un'impressionante prestazione vocale che ha entusiasmato i presenti, soprattutto in brani come Thrown to the Wolves e Mistress of Pain.
Hanno poi chiuso la scaletta con una delle migliori canzoni dell'ultimo disco, The Moth.
Subito dopo è toccato agli Annihilator capitanati dal loro storico leader Jeff Waters: grande prova anche di questa band che ha offerto un repertorio che ha spaziato tra brani storici e brani nuovi, chiudendo con due pezzi che hanno coinvolto positivamente il pubblico come il capolavoro Alison Hell e Phantasmagoria.
Alla fine è arrivato il momento più atteso: la performance dei Testament
Il concerto è iniziato con un intro e la title-track Brotherhood of the Snake e anche in questo caso ha visto alternarsi pezzi nuovi a pezzi di storia del thrash metal, come la martellante Into the Pit o First Strike is Deadly, infiammando i metallari accorsi per l'evento.
Grande prestazione di due musicisti eccezionali: il batterista Gene Hoglan, ex Dark Angel, impeccabile dietro le pelli e il bassista ex Death Steve Di Giorgio, che si è dimostrato ancora una volta uno dei migliori musicisti in circolazione a livello internazionale. Solito apporto dei due chitarristi, con Alex Skolnick in grande spolvero, per non parlare della potenza vocale di Chuck Billy, vero leader del gruppo. La chiusura è stata affidata ad un brano di sicura efficacia come Over the Wall, gran finale di un grande concerto. Unica nota stonata è stata la durata degli show dei primi due gruppi, poco perché potessero esprimere al meglio il loro sound.