Albert Einstein ipotizzò i viaggi nel tempo. L'unica possibilità, in questo universo-piatto, per poter esplorare i suoi confini. Ma la sua intuizione arrivò ben oltre la sua certezza matematica: egli fu il primo scienziato ad ipotizzare (con la teoria dei gemelli) le colonie terrestri oltre il confine del sistema solare, confidando nell'avanzamento tecnologico per affrontare i viaggi nello spazio. Tutto questo accadde durante la seconda guerra mondiale. Questa e altre intuizioni sono unite al nome del matematico inventore della Teoria della Relatività nella mostra gravity al Maxxi di Roma fino al 29 aprile 2018.

Una mostra interattiva dove è possibile interagire con le sue teorie e concentrarsi sulla grande umanità dell'uomo scientifico, aperto alle conquiste del pensiero umano e vicino alle tragedie del suo tempo. Il suo personaggio ha attirato milioni di tifosi, che lo hanno reso un'icona del ventesimo secolo come Marilyn Monroe, John Lennon e Steve McQueen.

Nell'ultima asta scientifica, che raccoglieva alcuni documenti e strumenti di misura appartenuti ad Albert einstein, molti oggetti sono stati venduti a cifre da capogiro: il suo telescopio è stato valutato 432.000 dollari, mentre alcune sue lettere sono state vendute per oltre 2 milioni di di dollari. La sua teoria della gravità è stata valutata 6 milioni e mezzo di dollari ed è uno dei documenti scientifici più costosi di tutti i tempi.

Oltre il paradosso, la velocità della luce

Ma per avere conferme scientifiche alle teorie di Einstein avremmo dovuto aspettare l'avvento degli orologi atomici, gli unici in grado di poter affermare che una misura del tempo dinamica è più veloce di una misura statica. E per lo stesso motivo, la velocità determina la frontiera - oltre il paradosso, sentenzia Einstein - tra lo spazio conosciuto e quello a noi ignoto.

Una suggestione che ha principalmente aperto le frontiere della fisica quantistica, oltre allo sviluppo della tecnologia GPS, che utilizza le teorie dei viaggi nel tempo, oltre alla correzione istantanea delle misurazioni tra i satelliti e lo spazio che ci circonda. Queste sono alcune delle intuizioni presenti nella mostra "L'infinità curiosità" al Palazzo delle Accademie di Scienze di Torino fino al 18 marzo. Nella mostra sono illustrate alcune ricerche scientifiche con la collaborazione del professore in fisica e matematica Tullio Regge (1931- 2014).