Ne sono passati di bytes sotto i ponti da quel 1995 quando Toy Story, il primo lungometraggio sviluppato completamente in computer grafica, vide la luce.
"Alla ricerca di Nemo", "Monster&Co", "Cars", fino ai più recenti "Inside Out" ed "Il Viaggio di Arlo", difficilmente gli Studios Pixar hanno sbagliato un colpo e mentre per il 2018 è già in cantiere il sequel de "Gli Incredibili", il 2017 ci lascia con l'ennesimo capolavoro d'animazione digitale.
Record in Messico
La fiaba in salsa goth-mex che ha battuto ogni record di spettatori proprio nel Paese nel quale è ambientata di cupo in realtà non ha proprio nulla, viceversa è un esplosione di colori e sentimenti che, come spesso accede nei film targati Disney (dal 2006 la Pixar è di proprietà del colosso fondato dal padre di Topolino) sanno toccare le corde sia dei piccoli sia degli adulti che, accompagnandoli sono forse costretti a nascondere qualche lacrima.
"coco" è un inno alla famiglia, alla musica ed alle tradizioni, in questo caso quella, radicatissima in Messico, del "Dia de Muertos".
I primi due giorni di Novembre, nel paese che diede i natali a Frida Kahlo (a proposito, a lei è dedicato un piccolo cameo nella pellicola) si celebra un culto che nato in età precolombiana e fuso successivamente con elementi Cristiani festeggia i defunti ed il loro ricordo.
In quella che, a dispetto del nome, è una festa a tutti gli effetti, si muove Miguel, il piccolo protagonista della storia.
Tra le strade del piccolo paesino di Santa Cecilia l'ultimo erede di una famiglia di ciabattini coltiva di nascosto la sua enorme passione per la musica, bandita da anni tra i suoi stessi parenti assieme l'antenato che invece, come Miguel, ne fece la sua ragione di vita.
Tra situazioni divertenti e personaggi improbabili il piccolo musicista arriva ad attraversare due mondi per trovare la sua strada e la storia si sviluppa proprio in quello che attende le anime dopo la loro dipartita dove gli uomini, ridotti ormai a simpatici scheletri, conducono una vita in tutto e per tutto simile a quella che hanno appena lasciato in una metropoli che tra luci e colori vive (si fa per dire) gli stessi ritmi delle città terrestri.
Ottimi incassi anche in Italia
Il film non ha faticato a far registrare eccellenti incassi anche nel nostro Paese. Nel week-end a cavallo del capodanno è risultato il più visto (scalzato i giorni successivi dal reebot di Jumanji) catturando sia gli spettatori più giovani che quelli un pò più avanti con gli anni.
L'ambientazione insolita, per una pellicola d'animazione destinata comunque ad un pubblico di bambini, i sentimenti e le divertenti gag, tipiche della caratterizzazione dei personaggi Pixar, sono apparsi il traino per il successo del lungometraggio ed al netto di qualche difficoltà per i più giovani nella comprensione degli intrecci parentali e temporali, il film coinvolge ed emoziona proprio come dovrebbe essere per una pellicola "di Natale".
"Coco", che nella storia è il nome della poco prolissa Bisnonna del protagonista ed in Italia ha la voce di Mara Maionchi, è stato un successo anche di critica ed in attesa del fiorente mercato dell'home video, ormai equiparabile a quello cinematografico, non abbiamo dubbi sarà protagonista anche alle prossime candidature per gli Oscar.