Arriva l'autunno e ritornano i "Bimbi". Quinta serie per "I delitti del Barlume" la produzione Sky che produce i giallo di Marco Malvaldi, lo scrittore inventore dei personaggi esilaranti del Bar di Pineta. Com'è lo stato dell'arte? Massimo Viviani - un Filippo Timi, sempre più magro: convertito al veganesimo? - fa solo una breve apparizione e dopo uno 'scazzo' con Tizzy (Enrica Guidi) la contitolare del Bar, si eclissa. I 'Bimbi' - il quartetto Uretra - Aldo, Gino, Pilade, Emo - sono in fibrillazione per la sua scomparsa ed organizzano una loro personalissima indagine privata.

Intanto la vicequestore Fusco - Lucia Mascino - ha da risolvere un vero caso di omicidio: un rappresentante di commercio è stato ucciso in un bed&brekfast, in maniera alquanto strana, come gli indizi che ha lasciato. Tizzy è fuori di testa perché a Marina è pieno agosto ed ha da lavorare, ed il Marchino è sempre più inaffidabile. Mentre la Fusco deve fare i conti con le avances del nuovo questore di Pisa e compare uno strano assicuratore veneto Paolo Pasquale (interpretato magistralmente da Corrado Guzzanti in gran forma).

Dove è finito il Bimbo?

Roan Johnson, il regista della serie in onda con la seconda puntata, 'La Battaglia navale', lunedì 15 gennaio su Sky cinema Uno, costruisce il solito meccanismo da commedia degli equivoci ed improvvisamente tutti i nodi vengono al pettine.

Tizzy deve ritirarsi dal Barlume perché è incinta e resta il solo Marchino a combattere la battaglia del Bar. La Fusco invece è sulle tracce del Viviani e dopo un raid a Roma inseguendo il figlio dell'ucciso - interpretato dal bravissimo Stefano Fresi - capisce che è il fratello naturale del proprietario del Barlume. Il Viviani è in Argentina dove il padre defunto aveva una facenda.

Morale della favola? Il Barlume ha un nuovo proprietario, Beppe Battaglia, fratellastro romano di Massimo Viviani. Ne vedremo delle belle, soprattutto nella prossima puntata di lunedì 15 gennaio.

Mancava la serie dei "Delitti del Barlume" non solo perché è una bella produzione interamente italiana, tratta da un autore italiano che anche e soprattutto sulla carta si legge che è un piacere perché ha una lingua.

Ma soprattutto perché anche sul grande schermo ci restituisce quell'idea del microcosmo - sempre tutto italiano - che si può creare nella provincia, anche dorata da una bell'estate e da un bel territorio paesaggistico. Quei microcosmi che sono la base del nostro Paese.