5/03/1943: questa la data in cui venne alla luce Lucio Battisti. Nacque a Poggio Bustone, un piccolo comune della provincia di Rieti nel Lazio. Il piccolo Lucio cresce nella casa di via Roma 40 sotto gli occhi del padre Alfiero e della madre Dea. I primi passi verso la musica li compie all'età di 13 anni quando, a seguito della promozione in terza media chiede ai suoi genitori una semplice chitarra. Imparò a suonarla da autodidatta, mostrando sin da subito una certa passione verso lo strumento a sei corde, quello strumento che lo avrebbe distolto totalmente dallo studio.
L'inizio della carriera e l'incontro con Mogol
Siamo nel 1962 quando Lucio inizia a suonare a Napoli con i "Mattatori"; esperienza non molto fortunata, tanto da spingere il ragazzo a lasciare il progetto appena iniziato. Nello stesso anno entra a far parte della band i "Campioni", i quali avevano bisogno di un nuovo chitarrista. Lucio, entusiasta, decide così di trasferirsi a Milano, principale centro di attvità della band. Dopo la fine del tour in Germania, Roby Matano, leader del gruppo, convinse battisti a scrivere alcuni pezzi; alcuni dei quali divennero famosi in seguito.
Il 14 febbraio del 1965 Battisti riesce ad ottenere un appuntamento con il discografico Franco Crepax. In quell'occasione fu notato da Christine Leroux, un'editrice musicale, scopritrice di talenti per la casa discografica Ricordi.
Fu proprio quest'ultima ad organizzare il fatidico incontro tra Giulio Rapetti, in arte Mogol, e Battisti.
Mogol, inizialmente, si rivelò particolarmente scettico poichè non rimase poi così impressionato dai brani presentati dal cantautore laziale. Tuttavia, apprezzando l'umiltà e la voglia di migliorarsi del Battisti, lo scrittore milanese accettò di collaborare con il cantante.
L'ascesa verso il successo
Febbraio 1966, Battisti esordisce al festival di Sanremo con "Adesso sì", composto e presentato da Sergio Endrigo. L'anno successivo i due, ormai divenuti una cosa sola, danno alla luce "29 settembre", che interpretata dagli Equipe 84 si classificò al primo posto delle hit parade. Ciò nonostante, il successo vero e proprio iniziò a bussare alla porta di Lucio nel 1968, quando pubblica il singolo Prigioniero del mondo/Balla Linda.
Con quest'ultima infatti, presentata al Cantagiro dello stesso anno, il cantante riesce a conquistare il quarto posto e il conseguente primo ingresso all'interno delle hit parade con una canzone da lui interpretata.
Nel 1969 avviene la definitiva consacrazione dell'artista, quando sul palco di Sanremo si esibisce con "Un'avventura". In quell'occasione Lucio finirà al nono posto della competizione, ricevendo 69 voti. Il 4 marzo del suddetto anno esce il suo primo album, "Lucio Battisti", una raccolta di brani già pubblicati precedentemente. Pochi mesi dopo, all'interno di "Speciale per voi", una trasmissione televisiva della Rai, presenta uno dei suoi brani più rappresentativi: "Acqua azzurra, acqua chiara".
Il brano diventerà da lì a poco uno dei tormentoni più cantati dell'epoca ed è sempre questa poesia che lo condurrà alla vittoria del Festivalbar di quell'anno.
Durante il periodo estivo fonda insieme a Mogol una casa discografica indipendente, la Numero Uno, presso la quale firmeranno artisti come Bennato, Pappalardo e la Formula 3, nota band per la quale Battisti scriverà parecchi testi come "Questo folle sentimento". A fine anno pubblica il terzo singolo dell'anno: "Mi ritorni in mente/ 7 e 40 . La prima riscontra un successo inaspettato, risultando uno dei singoli più venduti del 1969 e arrivando anche al primo posto in Hit Parade.
Il 2 settembre 1970 Lucio vince nuovamente il Festivalbar con "Fiori Rosa, Fiori di Pesco".
Un mese dopo viene pubblicato il singolo "Emozioni", giudicato da molti come il testo più bello che potesse sfornare la musica italiana.
Nel 1971 pubblica "Pensieri e Parole/Insieme a te sto bene" riuscendo come sempre ad ottenere un immenso successo come oramai era solito fare. Negli anni a seguire, sempre per la casa discografica Numero uno, Lucio produce album di immenso valore artistico e culturale come "Umanamente uomo, il sogno, (all'interno del quale possiamo riscontrare la presenza di un singolo passato alla storia come "I giardini di marzo"), "Il mio canto libero", "Il nostro caro angelo", "Anima Latina"," Io tu noi, tutti", "Una donna per amico", "Una giornata uggiosa". Dagli anni '70 in avanti Lucio Battisti diventa un monumento della musica leggera italiana: i suoi brani sono costantemente tra i posti in classifica, la critica lo elogia, l'umore è alle stelle.
La fine del rapporto con Mogol e la collaborazione con Panella
"Una giornata uggiosa" fu l'ultimo album che vide la collaborazione del duo Battisti-Mogol. Sono molte le voci che girano a tal proposito, ma la causa che senza dubbio ha segnato questo scioglimento, che comunque avvenne in maniera civile, è senza dubbio da attribuire alla divergenza artistica dei due artisti. Infatti, Mogol voleva continuare a scrivere testi ancorati alle sue ideologie, Battisti invece, mosso dal suo spirito così innovatore, aveva intenzione di discostarsi dall'universo "Mogoliano", provando a superare se stesso.
Quindi, reso ormai noto il "divorzio", Mogol inizierà a collaborare con Riccardo Cocciante, mentre Lucio andò per la sua strada sotto la guida della moglie Grazia Veronese.
Nel settembre del 1982 pubblica il suo nuovo album "E già", disco composto unicamente da arrangiamenti elettronici. L'album non ebbe il successo riscontrato precedentemente, complice certamente la mancata promozione a cui Battisti era però solitamente contrario.
Nella seconda metà degli anni '80 comincia la collaborazione con Pasquale Panella, che segnerà il suo ultimo ciclo all'interno del mondo della musica. In questo periodo pubblica cinque album, musicalmente complessi e molto più articolati rispetto ai precedenti; i testi di Panella, infatti, sono di difficile comprensione e ricchi di doppi sensi.
Dal 1986 al 1994 pubblica in ordine di successione: "Don Giovanni", "L'apparenza", "La sposa occidentale", "Cosa succederà alla ragazza", "Hegel".
Quest'ultimo si piazzò al 68esimo posto tra gli album più venduti in assoluto; tuttavia la critica si mostrò molto aspra e dura sostenendo che il duo Battisti-Mogol era un'altra cosa. A seguito di "Hegel", Panella dichiarò di non scrivere più per Lucio poichè a suo dire si rischiava di incorrere in "mere ripetizioni".
Gli ultimi anni
Dal 1994 al 1998 si parlerà continuamente di un possibile riavvicinamento del duo Battisti-Mogol, ma queste voci non avranno mai alcun seguito. Nell'agosto del 1998 Battisti sarà ricoverato in una clinica milanese, per poi essere spostato in terapia intensiva all'ospedale San Paolo di Milano pochi giorni dopo. È il 9 settembre 1998, Battisti non c'è più. Il cantante coi riccioli neri si è spento all'età di 55 anni; le cause della morte non sono mai state comunicate ufficialmente, c'è chi sostiene che Lucio si fosse ammalato a causa di un linfoma maligno al fegato, c'è chi invece sostiene che avesse sofferto di glomerulonefrite.
Il ricordo di Lucio
È inutile dire che gran parte del repertorio di Lucio continua ancora ai giorni nostri a risuonare all'interno delle nostre auto o nelle nostre radio. Lucio rimarrà per sempre uno degli artisti più grandi e immensi che la musica italiana potesse mai aver conosciuto. E ancora, a distanza di anni dalla sua morte non si può non considerarlo un vero e proprio genio dal momento che ha lasciato in eredità alla musica un consistente numero di innovazioni tecniche, risultate dalla combinazione di melodia italiana e sonorità rock internazionale.
Insomma caro Lucio, forse non esistono più parole per provare a descriverti, per provare a raccontare chi eri, per testimoniare quanto si sia innovata la musica leggera grazie a te. Una cosa è certa: è vero, tu purtroppo non ci sei più, ma la tua musica e le tue parole continueranno ad echeggiare per l'eternità.
Buon compleanno Lucio!