Doveva essere la serata dei miracoli e così è stato. La Juventus ha vinto 3-0 e sarà una delle otto squadre rimaste a contendersi la Champions League. Tornano a casa invece gli spagnoli dell'Atletico Madrid, che hanno la colpa di esser andati a Torino solo per difendere il risultato, senza mai di fatto creare grattacapi alla difesa bianconera.
La sintesi della gara
Massimilano Allegri stupisce tutti. Il tecnico livornese schiera un 3-5-2 con la sopresa Emre Can centrale al fianco di Bonucci e Chiellini; Spinazzola (al posto dello squalificato Sandro) e Cancelo larghi sulle fascie, in mezzo al campo Matuidi, Pjanic e Bernardeschi.
In avanti il tandem Mandzukic-Ronaldo.
Simeone risponde con il consueto 4-4-2 che aveva battuto la Juve a Madrid con Arias, Lemar e Morata uniche novità viste le squalifiche di Partey e Diego Costa oltre all'infortunato Felipe Luis.
La mossa sorprendente del tecnico juventino sembra rivelarsi una vera e propria intuizione visto che il giocatore tedesco su trova subito a suo agio in un ruolo che aveva poche volte ricoperto in carriera. Lotta su ogni pallone, imposta e argina insieme ai compagni di reparto le pochissime offensive degli avversari.
Ma senza ombra di dubbio l'uomo copertina, il protagonista assoluto della serata non può che essere lui: Cristiano Ronaldo, vero trascinatore, il quale grazie ai suoi colpi da fuoriclasse è riuscito a condurre la propria squadra ai quarti di finale.
Gli bastano appena 27 minuti per scrivere il proprio nome sul tabellino, quando Bernardeschi, autore di una prestazione straordinaria, pennella un cross al bacio sul quale si avventa il centravanti portoghese con un colpo di testa che infila Oblak. Prima dello scadere della prima frazione ci provano Bernardeschi e sempre Ronaldo senza però riuscire a trovare il raddoppio.
Una volta tornati in campo, trascorrono appena 3 giri di orologio quando l'asse portoghese Cancelo-Ronaldo trovano il 2-0: l'esterno supera Juanfran e fa partire un traversone sul quale per l'ennesima volta arriva CR7 che di testa manda la sfera all'incrocio (il goal viene convalidato grazie all'aiuto della goal line tecnology).
L'Atletico non sembra scomporsi più di tanto e fino alla fine cerca di protrarre la partita ai tempi supplementari rischiando tantissimo come nell'occasione presentatasi sui piedi di Kean a 7 minuti dalla fine, nella quale il giovane attaccante bianconero spedisce a lato il pallone da posizione favorevole. Tuttavia, l'atteggiamento passivo dei colchoneros viene punito a quattro minuti dalla fine, nel momento in cui Correa (subentrato al posto di uno spento Lemar) stende ingenuamente in area un incontenibile Bernardeschi. Sul dischetto si presenta ovviamente Ronaldo, che con freddezza realizza il goal qualificazione spiazzando il portiere avversario.
Il migliore
E' doveroso attribuire il titolo di migliore in campo a Cristiano Ronaldo.
Il fenomeno portoghese ha confermato la sua fama e tutto il suo talento, dimostrando che in questo tipo di partite così difficili e delicate riesce a salire in cattedra risultando uomo copertina.
Vanno spese parole di encomio anche nei confronti di Federico Bernardeschi. Infatti, il talento toscano ha reso noto a tutto il mondo calcistico di che pasta è fatto. I terzini spagnoli non lo prendono mai, vengono superati continuamente dagli strappi sontuosi del bianconero che crea scompiglio dall'inizio alla fine all'interno dell'area avversaria. Adesso diventa davvero difficile per Allegri privarsi di un giocatore simile.
Il peggiore
Probabilmente non vi è stato un soggetto che ha giocato peggio dei propri compagni nelle file dell'Atletico Madrid.
Per questo motivo sale sul banco degli imputati tutta la squadra, allenatore compreso. Non è ammissibile scendere in campo con simile piglio, così remissivo e passivo dinanzi al cospetto di un avversario importante. La squadra spagnola oltre a non riuscire a reggere l'impeto dei bianconeri, sbaglia completamente approccio alla gara pensando solo a curare la fase difensiva, un errore imperdonabile.