Il Salone Internazionale del Libro di Torino sta avendo un grandissimo successo di pubblico, L'affluenza è da record e le iniziative numerose e interessanti... ma c'è un quarto del Salone del Libro che è decisamente scontento.
Nel Padiglione 4 l’umore continua a non essere dei migliori, nonostante gli organizzatori stiano cercando di rimediare in fretta e furia: qui, sotto una tensostruttura grezza e defilata a rispetto al resto del Salone, si trovano i 30 editori che hanno rischiato di rimanere fuori a causa - dice l'organizzazione - di un over-booking.
Una soluzione last minute che indubbiamente li penalizza molto.
La protesta inizia a crescere
C'è già, difatti, chi minaccia di contattare il proprio avvocato per richiedere i danni. Molti piccoli editori hanno puntato molto su questa vetrina, che li ha relegati a tutti gli effetti in un ripostiglio.
"Se la situazione non dovesse migliorare stasera smonto lo stand e me ne torno a Roma" afferma un delusissimo Paolo Guazzo, editore della casa editrice Cliquot.
Chiedono il rimborso della metà della tariffa versata per lo stand e naturalmente di migliorare le indicazioni per raggiungere il padiglione 4. Due richieste che ancora non sono state soddisfatte. Del discorso risarcimento se ne riparlerà (casomai) dopo la chiusura fissata per il 14 alle 20:00.
Per quanto riguarda le indicazioni, invece, il Salone del Libro aveva promesso un' adeguazione fin da subito, ma nonostante le promesse fino ad ora i soli interventi applicati sono stati una freccia di cartone e una decina di fogli con evidenziato il percorso, appiccicati con lo scotch alle pareti. Per di più nel cartello all'interno del Padiglione 2, in riferimento al tendone non si parla delle case editrici ma esclusivamente dell’area ristoro.
Perché si è creata questa situazione?
Semplicemente perché hanno fatto ritorno i grandi editori come Mondadori. Se fino a metà Aprile il loro buon posto era assicurato, è poi venuto il momento in cui i grandi marchi e i loro stand mastodontici hanno reclamato e ottenuto la loro supremazia, soffiando via i più piccoli e deboli.
C'è chi è stato letteralmente ucciso da questo spostamento forzato, come ad esempio Claudia Cioffi di edizioni Primavera: "Ho venduto zero Libri, siamo specializzati in editoria per l'infanzia ma qui bambini non passano".
Parla anche Oriana Conte delle edizioni SuiGeneris: "alle ore 16 del primo giorno ho venduto 4 libri, ma soltanto perché a un certo momento ho deciso di farmi un giro per il Salone a dire che se fossero venuti al Padiglione 4 all’edizione SuiGeneris li avrei omaggiati di un libro». A questo ritmo è arduo credere che rientrerà nelle spese per lo stand: «Mi è costato 1300 euro, proprio come gli tutti altri espositori che però hanno una migliore posizione».