Dallo scoppio dello scandalo Harvey Weinstein, il produttore americano accusato da più di 80 donne di molestie sul set, le denunce delle attrici del mondo dello spettacolo si sono susseguite in un turbine che ha sconvolto l'opinione pubblica. Da quel momento sono state numerose le iniziative intraprese per denunciare la disparità di trattamento delle donne nel mondo del lavoro e dare sostegno a tutte coloro che sono state vittime di violenze. Uno dei movimenti più importanti è stato quello di #MeToo, il quale ha avuto una risonanza a livello mondiale.
Diverse celebrità del mondo dello spettacolo hanno dichiarato di essere state vittime di violenza come Gwyneth Paltrow, Ashley Judd, Jennifer Lawrence, e Uma Thurman. Il movimento è stato premiato dal Time come "persona dell'anno" nell'ambito della classifica che stila il giornale statunitense ogni anno.
L'attrice Lea Seydoux denuncia le molestie
Anche l'attrice parigina di 32 anni, Lea Seydoux, che quest'anno sarà nella giuria del 71/o Festival di Cannes, ha denunciato pochi giorni fa, in un'intervista al settimanale "Elle", le molestie subite da lei e dall'attrice Adele Exarchopoulos sul set delle riprese del film "La vita di Adele". Il film uscì nel 2013 e già all'epoca l'attrice aveva deciso di condividere l'accaduto con pochi intimi, ma tutti le avevano consigliato di tacere in merito all'avvenimento perchè altrimenti si sarebbe ritrovata a non poter più lavorare nel mondo dello spettacolo. Idea caldamente consigliata anche da alcune colleghe attrici molto famose.
L'importanza della solidarietà tra donne
Uno degli inviti più sentiti di Lea Seydoux è stato di essere tutte solidali con le donne vittime di violenze. E' necessario fare in modo che le vittime non si sentano responsabili di quanto accade loro e soprattutto che non si sentano sole. Una donna che si sente sola e indifesa non riuscirà mai a trovare il coraggio per denunciare il proprio carnefice.
Purtroppo oggigiorno le donne non sono solo vittime di molestie: la violenza sulle donne è un tema delicato e dalle mille sfaccettature. Per esempio, una delle violenze che quotidianamente si commette silenziosamente nei confronti delle donne è quella della disparità di trattamento sul posto di lavoro: a parità di mansioni e responsabilità, le donne vengono retribuite in media tra il 5% e il 10% in meno rispetto ai colleghi uomini.