Axos è fuori dal Machete Crew. La notizia è ufficiale da tre giorni, ma soltanto nelle ultime ore il rapper ha fornito al suo pubblico delle spiegazioni più articolate sui motivi della separazione. Due realtà che, pur continuando a stimarsi, hanno dovuto prendere atto di alcune diversità di vedute.

L'addio ufficiale di Axos

L'autore di Mitridate aveva annunciato la notizia con un comunicato abbastanza scarno ed essenziale nel quale si era limitato a confermare la veridicità dei rumors che circolavano da qualche tempo. Il rapper aveva accennato solo in minima parte al discorso relativo all'identità artistica.

Nello specifico queste le parole diffuse da Axos tre giorni fa:

"Dopo un anno dentro il crew più forte d'Italia, con cui ho condiviso momenti e calcato palchi magnifici, che di certo torneremo a condividere, devo far fronte alla mia identità artistica. Dichiaro ufficialmente l'uscita da Machete. Conosco bene la mia strada, e conosco la mia musica. So bene che le tappe hanno grande importanza, ma poi il viaggio deve necessariamente ricominciare. Rischiando è tutto più bello."

'Se voglio volare lo devo fare da solo', il commento di Axos dopo l'uscita dal Machete Crew

Nel primo pomeriggio di ieri il rapper ha dunque sentito il bisogno di spendere qualche ulteriore parola relativamente a quanto accaduto e fare qualche dovuta precisazione attraverso un lungo post pubblicato sul profilo Facebook.

Axos ha ribadito la sua stima nei confronti di Machete, ma ha lasciato intendere di avere bisogno di differenti condizioni, per esprimere al meglio il suo talento – probabilmente una maggiore considerazione, e tempi lavorativi più rapidi – parlando apertamente di malintesi, situazioni in cui "non ci si capisce". Emblematica in tal senso la frase "Ho messo la sesta, ma col freno a mano".

Questa la dichiarazione del rapper milanese:

"In questo anno e mezzo con Machete ho fatto molto, purtroppo quel molto è rimasto fermo ed è automaticamente è diventato 'troppo' anche per la mia salute mentale. Ho ingranato la sesta, ma avevo il freno a mano tirato. Non serve a niente parlare di buoni o cattivi rapporti. Non voglio incolpare nessuno.

Va così a volte. Va così quando non ci si capisce. Sono entrato in una realtà già collaudata e in evoluzione. Una realtà che ho apprezzato con tutto me stesso, ma che in questo momento, semplicemente, ha preso una strada, vincente, ma diversa da quella su cui voglio stare. Io voglio la mia. In un roster pieno di talenti bisogna rispettare tempi e spazi, ma il mio tempo non è soltanto denaro, il mio tempo è la linea sottile tra la vita e la morte della mia arte. Non posso perderlo. Se voglio volare lo devo fare da solo."