Conoscendolo, non ce l’aspettavamo: eppure, nel corso di una rovente intervista rilasciata ieri ai microfoni di Stereo Williams, Busta Rhymes – conosciuto per la sua vena artistica improntata alla creazione di tormentoni hip-hop per i club – ha preso posizione sulla differenza tra l’introspettivo Kendrick Lamar e il fenomeno pop Drake, scegliendo neanche troppo velatamente il primo in termini di qualità.
Le parole di Busta
“J. Cole fa il suo lavoro, Kendrick fa il suo lavoro, Chance the Rapper fa il suo lavoro, Childish Gambino fa il suo lavoro”, ha dichiarato Busta, elencando i suoi artisti preferiti del momento.
“Questi sono i giovani interessanti della scena: stanno facendo anche più di quanto hanno fatto tanti veterani. Dicono le cose come stanno. Fanno in modo che il messaggio arrivi forte e chiaro, e stanno avendo un successo straordinario”.
Il rapper di East Flatbush, quindi, ha focalizzato la sua attenzione su quella che, secondo lui, è la forza di Lamar: “Kendrick non ha fatto nessuna canzone per i club, eppure si sta portando a casa tutti i Grammys. Magari potrà capitarti di sentire la musica di Future o Drake nei locali, ma è Kendrick che si prende tutti i premi. In fin dei conti, la gente rispetta la sostanza”.
Le parole di Busta Rhymes, oltre ad andare probabilmente in controtendenza con quella che è stata – negli ultimi anni – la polpa della sua carriera (tra il 2012 e il 2014 ha fatto parte della Cash Money, etichetta ammiraglia della new wave pop del Rap), arriva proprio nel momento in cui l’ultimo doppio album di Drake, “Scorpion” (uscito lo scorso 29 giugno), sta macinando numeri da capogiro in classifica, con quasi 135 milioni di riproduzioni su Spotify, 732 mila copie vendute nella prima settimana e tutte le 25 canzoni dell’album contemporaneamente nella Hot 100 di Billboard.
Busta e il fenomeno trap
Nonostante l’autore di “Break Ya Neck” abbia più volte ammesso, nel corso dell’intervista, di auspicare una maggiore reverenza dei nuovi artisti nei confronti della generazione precedente (quella di cui lui fa parte, d’altronde) ed un ritorno alle radici nel modo di fare musica rap, egli ha voluto chiarire di essere tutt’altro che ostile alle novità, sostenendo come il suo processo creativo non segua alcun determinato dogma: “Non ho niente contro il fenomeno trap”, ha puntualizzato Busta.
“A dirla tutta, io sono un fan della trap. Sono pronto a rappare su qualsiasi tipo di beat, basta che funzioni. Non categorizzo la musica. Reagisco in maniera impulsiva di fronte ad una melodia. Non m’interessa fare distinzioni, si tratta solo d’istinto”.