Per molti le vacanze sono ormai alle spalle. Di esse rimane qualche foto intrappolata nello smartphone o nel tablet, forse qualche rimpianto per qualcuno che si è conosciuto e che non si sarebbe voluto lasciare. E, sicuramente, qualche e-book o una copertina di carta con un titolo romantico e coinvolgente, che ha fatto compagnia in serate nelle quali, reduci dalle faticose passeggiate nei boschi o dal sole marino che ha dipinto allegramente la pelle urbana, ci si è appartati a leggere trame e invenzioni che hanno condotto l’attenzione nel magico mondo dei Libri.

Ma se il mare e i monti devono aspettare il prossimo anno per riempirsi di voci allegre, nuovi romanzi avvincenti sono pronti ad accompagnare i lettori al loro rientro.

È il caso di “Sono tornati i Braccialetti rossi” (edito da stile LIBeRO, per un totale di 176 pagine) del romanziere Mimmo Parisi. La storia narrata nel libro – seconda edizione – è una di quelle che mettono tutti d’accordo. Quando si parla di piccoli pazienti pronti a qualsiasi cosa, nella vita, meno che a seguire il tempo che trascorre lento in un corridoio di ospedale, i lettori di tutte le età non possono fare altro che appassionarsi alle loro aspettative e alle loro avventure. In fondo, ogni lettore, grande o piccolo che sia, cerca di leggere nelle reazioni dei protagonisti del libro quello che probabilmente farebbe lui nelle stesse condizioni.

E tifa per loro con tutta la grinta e passione della quale è capace.

La seconda edizione

“Sono tornati i Braccialetti rossi” è stato pubblicato il 25 agosto 2018. Quindi, questo nuovo aggiornamento del romanzo, può essere letto come una sorta di regalo per il rientro dalle vacanze che l’autore lancia idealmente ai suoi lettori.

Anzi, va segnalato che la nuova e seconda edizione del libro, è indirizzata anche a coloro che avevano già letto la prima. Infatti, ai protagonisti già presenti nella primissima edizione, se ne sono aggiunti altri che renderanno ancora più intrigante e coinvolgente la lettura delle avventure dei piccoli pazienti che, pur ‘prigionieri’ di un reparto di ospedale, riescono comunque – anche stavolta – a sperare fortemente che la luce del sole sorga nella loro esistenza, in ogni caso.

Niente riuscirà a impedirne il brillio: “…Nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta”. Come spesso succede, le opere che centrano gli interessi dei lettori, rappresentano la capacità degli scrittori di intercettare l'inconscio collettivo; il non detto: esattamente il fil rouge sotteso a quest'opera.