Secondo l'etimologia antica della parola, il "teatro" è "ciò che si vede" e niente come la città, con le sue vie, monumenti, luoghi simbolici dell'identità urbana, potrebbe somigliare ad un palcoscenico aperto nel quale la visibilità è potenziata e diffusa. Rovigo ospiterà quest'esperienza dal 13 al 16 settembre 2018 con l'organizzazione del "Festival Opera Prima", teatro sperimentale e d'avanguardia del quale è promotore il "Lemming" insieme all'Assessorato alla Cultura del Comune, all'Amministrazione Provinciale con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ed il patrocinio della Regione Veneto.
Le iniziative hanno ottenuto, inoltre, anche il contributo del Mibact. Per quattro giorni gli spazi urbani saranno riempiti da movimento, voci e risonanze delle performing arts dell'orizzonte nazionale, europeo ed extraeuropeo. L'obiettivo è l'incontro ed il confronto delle idee mentre l'arte con le sue visioni e linguaggi fa da specchio ed elemento catalizzatore di un dialogo da rinnovarsi e che coinvolge vocazioni diverse, la creatività giovanile ma anche la molteplicità delle tendenze e ricerche nel globo della sperimentazione teatrale già avviata da qualche decennio.
Il tema 'Generazioni' è la direttrice del Festival
"Opera Prima" era sorto nel 1994 con l'intento di rappresentare un confronto aperto con lo spazio sociale fra visione critica e ricettività.
Essere teatro sperimentale implicava questa sfida e caratterizzazione che in oltre vent'anni di ricerca si sono trasferite alle nuove leve delle giovani avanguardie. Il tema "Generazioni" fa da sottotitolo al Festival articolandosi in tre momenti. Il primo riguarda l'eredità dei gruppi storici del teatro italiano che, come dei "tutor", hanno indicato un giovane artista il cui talento va sostenuto.
Il secondo è riferito al Bando emesso dagli organizzatori del Festival al quale hanno aderito oltre 500 formazioni e che ha selezionato quattro artisti. L'ultimo è lo sguardo verso il futuro dopo trent'anni di ricerca teatrale siglata dal Lemming che ha contribuito a rendere noti nomi come Ascanio Celestini e Roberto Latini.
Con il suo "Amleto", inoltre, la Compagnia ha ottenuto importanti premi al Festival Internazionale Shakespeariano di Danzica e al Sarajevo Winter Festival per il modo di rappresentare l'individuo di fronte alla corruzione del mondo.
Gruppi locali e memorie stratificate
Il Festival si apre anche alle espressioni artistiche locali come Dodicianni, giovane musicista conosciuto nell'ambito delle performing arts, Nexus, Compagnia teatrale rodigina e i Cantieri Culturali Creativi sulla danza contemporanea. L'artista Marco Previato ha sviluppato, invece, il progetto "Memoria in Movimento" sul raccordo fra persone e luoghi, emozioni legate ad un ricordo ed ambienti della città. Urbano è, infatti, anche il volto di una memoria collettiva da costruire attraverso l'intarsio di un "amarcord" e di reminiscenze individuali dei cittadini che saranno raccolte, fra audio e video, nell'evento finale di una mostra.
La città è, infatti, data anche dagli angoli visuali con i quali la si osserva e il Festival Opera Prima è il punto di vista dell'arte da riscoprire poichè la kermesse riappare dopo nove anni di assenza. "Il Festival ritorna - ha affermato il coordinatore artistico Marco Munaro - per ricordare gli altri ideatori e compagni in questo viaggio Martino Ferrari e Roberto De Meneghetti e per riproporre il teatro contemporaneo nell'incisività e sinuosità delle sue sfaccettature".