La morte di Stan Lee, avvenuta nella giornata di lunedì dopo un ricovero al Cedars-Sinai domenica, ha lasciato nello sconforto milioni di fans in tutto il mondo. Nonostante le sue condizioni di salute fossero precarie da tempo, nessuno dei "Veri Credenti" (True believers) si aspettava veramente questa notizia, come se il creatore dei fumetti Marvel fosse immortale alla stregua dei personaggi che ha saputo creare con la sua fantasia e con la sua sagacia imprenditoriale.
Stanley Martin Lieber, nato a New York nel 1922, sin da piccolo ebbe una grande ammirazione per Walt Disney, e uno dei suoi più grandi crucci è stato quello di non essere mai riuscito a incontrarlo.
Stan Lee: non solo un autore, fu un innovatore
Dopo aver lavorato alla casa editrice Timely, che poi diventerà la Marvel, al ritorno dalla guerra gli venne affidato l'importante compito di rilanciare, creando dei nuovi eroi, la casa editrice e i fumetto in generale, caduto in quel periodo (anni 50) un po' in disgrazia: solo la DC Comics (la "Distinta Concorrenza") aveva testate ancora aperte, Superman e Wonder Woman.
Stan Lee insieme al disegnatore Jack Kirby ideò il gruppo dei Fantastici Quattro, una famiglia di supereroi, nel 1961, e l'anno successivo con Steve Ditko creò Spiderman, che diventerà uno dei supereroi più popolari al mondo. Seguirono Hulk, Thor, gli X-Men, Pantera Nera (anche qui fu un innovatore e precursore: Black Panther fu il primo supereroe di colore), Devil e Dottor Strange, e via via una serie di gruppi, personaggi ed eroi entrati nell'immaginario popolare.
Riuscì anche a rinnovare la figura di eroi pre-esistenti, come Namor il Sub-Mariner e Capitan America, risalenti a prima della guerra.
Grazie alla sua capacità imprenditoriale e alla sua lungimiranza, Stan comprese che i nuovi supereroi devono essere "umani", nel senso che devono avere grandi problemi ("super-eroi con super problemi"), paure, difetti, sofferenze ed essere così simili ai lettori, alla gente comune: fino a quel momento gli eroi erano "senza macchia e senza paura", lontani e quasi inarrivabili.
Fu un grande successo.
Altra innovazione, il dialogo coi lettori, grazie ai suoi redazionali dal tono amichevole che hanno dato vita a numerosi motti e che firmava sempre con Excelsior!, a cui i lettori potevano rispondere via lettera. Anche in Italia, dove i fumetti Marvel venivano editati dall'Editoriale Corno negli anni 60-70, c'erano le traduzioni dei suoi brillanti articoli.
Sempre grazie alle sue idee sempre innovative riuscì a superare la nuova crisi del fumetto degli anni 70-80, comprendendo come esso debba espandersi verso altri media: cartoni animati, film e serie tv.
Solo negli anni 2000 si riusciranno ad avere dei film Marvel degni di nota, fino ad arrivare al Marvel Cinematic Universe che è oggigiorno un vero franchising multimediale.
Compare in tutti i film della Marvel con simpatici cameo
Notissimi i suoi cameo in tutti i film Marvel, comprese le serie tv (Agents of Shield, Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e altri): Lee ha sempre tenuto ad apparire in piccole parti accanto alle sue creature, e i fans sapevano di vederlo ogniqualvolta andavano a vedere una pellicola del MCU.
Nel corso degli anni non si è mai fermato, ultimamente tra le varie attività aveva partecipato al programma televisivo "real" a puntate Stan Lee's Superhumans, in Italia trasmesso da History Channel. Sicuramente Stan Lee lascia un vuoto incolmabile in almeno tre generazioni di amanti dei fumetti e dei film Marvel.