Milano, alla Fabbrica del Vapore, offre la possibilità di compiere una esperienza immersiva nel mondo di Magritte. La mostra dal titolo 'Inside Magritte’ consente l'immersione digitale con le opere a cascata o in successione, un po' come con Modigliani al Mudec, e permette al visitatore non solo di incontrarsi con 160 suoi quadri ma di immergersi nelle vicende di vita di uno dei pittori più lucidi del XX secolo, capace di esercitare attraverso la 'libera associazione' e la tecnica della totale decontestualizzazione una attrazione magica e totale.

Magritte e le novità tecnologiche della mostra

L'organizzazione dell'evento è affidata a CrossMedia Group che si vale del sistema Matrix X-Dimension, con un cospicuo apparato di proiettori laser in grado di trasmettere sulle superfici oltre 40 milioni di pixel, grazie ai quali le immagini dei tanti quadri scorrono davanti agli occhi dello spettatore come quelle di un sogno fatto ad occhi aperti.

Dunque vediamo, dopo la versione di Picasso a Palazzo Reale, l'idea del bacio di Magritte, con i volti coperti da un fazzoletto e il grigio nel quale sono immersi, che sembra essere quasi la cifra di un non-bacio, o altrimenti, come nell'opera 'I compagni della paura', che non a caso porta la data 1942, cinque civette (tre grandi e due piccole) spuntare dalla terra come ceppi d'insalata, o due uomini con cappotti neri e bombetta che camminano voltati di spalle verso un luogo non definito, come nel quadro 'il senso della notte' del 1927.

Il mondo onirico di Magritte ci mostra mille stranezze, così vediamo nuvole che si muovono nelle pupille, o sempre nubi, che spuntano da una gabbia nera messa al posto del torso di un uomo, con un mantello rosso sulle spalle, o un verme che diventa candela e fa luce e rischiara un ambiente immerso in un azzurro luminoso. Le libere associazioni oniriche sono innumerevoli e tutte dipinte con grande aderenza alla realtà, così che nelle sovrapposizioni irrazionali che Magritte crea il mondo sembra impazzito e diventa il regno dell'eccezione e della trasgressione.

Un bagno nella creatività che fa bene ad adulti e bambini, per uscire dai limiti ristretti della realtà e allungare lo sguardo verso il doppio, il rovescio, l'animazione degli oggetti e la loro decontestualizzazione ed estraneazione. Un gioco, un gioco così fitto e costante che al termine del percorso, compresa la sala degli specchi, compare il Selfie Mirror, la sala dove chiunque può indossare gli abiti dei personaggi più importanti dell'artista e farsi un selfie, così, per ricordo.

Insomma un vero Inside Magritte dove si scoprono gli aspetti più reconditi della sua vita, a cominciare dagli inizi, con una madre suicida quando lui aveva tredici anni.

La mostra rimarrà aperta sino al 10 febbraio alla Fabbrica del Vapore a Milano.