Al Festival di Sanremo 2020, tra i big in gara ci sarà anche Michele Zarrillo, arrivato alla sua tredicesima partecipazione alla kermesse. Nel 1987 vinse tra le Nuove Proposte con il brano La notte dei pensieri. Le sue più famose canzoni portate al Festival sono L'elefante e la farfalla e Una rosa blu. I suoi migliori piazzamenti all'Ariston sono stati il quarto posto del 2001 con L'acrobata e il quinto posto del 1994 con Cinque giorni. Al 70° Festival di Sanremo l'artista porterà in gara il brano Nell'estasi o nel fango.

Il brano 'Nell'estasi o nel fango'

È la prima canzone in cui Michele Zarrillo non parla di amore, di relazioni di coppia, ma si sofferma sul malessere dell'uomo moderno e nello specifico di un uomo che è alla ricerca della serenità. Il cosiddetto malessere è causato da "qualcosina che non quadra, perché non è vero che il mondo è bello perché vario, ma se ci somigliassimo tutti di più ci sarebbero meno malvagità", afferma il cantautore ai microfoni di Leggo.

In particolare Michele Zarrillo si riferisce a malesseri di tipo finanziario e ai rapporti umani, cercando di raccontare una latente e necessaria voglia di cambiamento.

Nell'estasi o nel fango è una sorta di inno alla forza di volontà, quella vera e matura, lo stesso Zarrillo continua denunciando: "Ci si chiude in una stanza per trovare una dimensione nella realtà virtuale ma non trovi umanità se la cerchi in uno smartphone.

Mi farò tanti nemici ma ho voglia di dirlo, chi mostra le proprie ricchezze mi mette tristezza. Fino alla fine degli anni '80 si stava 'abbottonati' per rispettare anche l'operaio che guadagnava 800.000 lire al mese, adesso c'è l'ostentazione, la corsa a mettersi in mostra, una cosa folle. I migliori alberghi di lusso, ma chi se ne frega!

Goditi la tua vacanza e basta. Lo racconto in poche righe nella canzone, un pezzo molto difficile da cantare se non 'stai in palla', come mi ha detto anche Amadeus quando l'ha ascoltato. Una musica incalzante con una vocalità acrobatica, note alte, molti cambi in falsetto".

Riferendosi invece alla stesura e creazione del testo afferma di averci lavorato con Valentina Parisse, cantautrice romana con la quale aveva già collaborato per l'ultimo album, Vivere e rinascere.

"Mi interessano molto le giovani cantautrici, come lei o come Levante, che ho conosciuto in questi giorni e che rivedrò a febbraio a Sanremo".

Zarrillo e il Festival di Sanremo

Il cantautore romano, in interviste recenti rilasciate a Leggo e a Il Messaggero ha espresso il suo parere sulla presenza di molti giovani nel cast di Sanremo 2020: "Sono contento perché i giovani portano nuova linfa e io ho voglia di ascoltarli".

Zarrillo calcò il poco del Teatro Ariston a 24 anni e sotto un certo punto di vista è come fosse cresciuto con Sanremo date le sue innumerevoli partecipazioni: "È così, a Sanremo ho raccontato i momenti più significativi della mia carriera e ci tengo a dire una cosa, anche se nella settimana del Festival non faccio notizia, delle 12 canzoni che ho presentato nel corso degli anni, 10 le suono ancora nei miei concerti".

Rispondendo invece, scherzosamente, a chi gli chiede come ha vissuto le mancate vittorie al Festival di Sanremo afferma: "Con i tabulati Siae (ride). Scherzi a parte, mi pare che Una rosa blu e L'elefante e la farfalla siano diventati dei classici e Cinque giorni è tra le canzoni più cantate degli ultimi 30 anni".

Quando gli viene chiesto se dopo questa partecipazione pubblicherà un nuovo album dichiara, molto concretamente: "È tutto da capire, questa partecipazione non l'avevo programmata".

L'imminente 70esimo Festival di Sanremo inizierà il prossimo 4 febbraio, ma non si hanno ancora notizie certe su quali saranno i 12 big (su 24 big) che si esibiranno nella prima serata e quali nella seconda.

Ciò che è certo è che Michele Zarrillo presenterà un brano dinamico e molto ritmato che farà anche riflettere.

Qualche curiosità su Michele Zarrillo

Michele Zarrillo, 62 anni compiuti lo scorso 13 giugno, nasce in realtà come artista nella scena progressive rock degli anni '70, per poi diventare, con il passare degli anni, il cantautore pop e melodico che ad oggi abbiamo imparato a conoscere.

Tra i suoi successi anche la vittoria a Castrocaro con il brano Indietro no nel 1979. Da questo momento inizia a scrivere le musiche per artisti affermati come Ornella Vanoni e Renato Zero, quest'ultimo avrebbe voluto anche produrlo.

Zarrillo è un artista discreto e poco affine ai gossip: è padre di tre figli: la primogenita è Valentina, classe '81 che non ha seguito le orme canore del padre, mentre gli altri due, Luca e Alice, di 9 e 7 anni, sono frutto dell'amore tra il cantautore e la violoncellista Anna Rita, sua compagna attuale.

Il 5 giugno 2013 Zarrillo fu colpito da un infarto e ricoverato in terapia intensiva all'Ospedale Sant'Andrea di Roma. Per tale motivo rimase lontano dalle scene per oltre un anno.

Una curiosità che forse ben pochi anno è che Michele Zarrillo all'inizio della sua carriera si presentava con il nome di Andrea: si dice fosse stata una richiesta della casa discografica dell'epoca. Dopo i primi due singoli, però assunse definitivamente il suo nome di battesimo, appunto Michele, con il quale raggiunse il successo.