Negli ultimi giorni, alcune dichiarazioni di Salmo sul futuro del Rap italiano hanno fatto discutere gli appassionati. Secondo l'uomo simbolo del Machete Crew, nell'ultimo periodo si sarebbe sviluppata in Italia una 'nuova wave' del rap, caratterizzata dall'utilizzo di campioni di brani dance anni '90. L'input iniziale di questa nuova tendenza, secondo il rapper, sarebbe arrivato con il brano 'Ho paura di uscire', contenuto in 'Playlist', album dello stesso Salmo, pubblicato nel novembre del 2018.

Le discussioni conseguenti alle parole dell'artista olbiese hanno coinvolto molti addetti ai lavori.

Tra questi anche Marracash, che in due diverse occasioni ha voluto aggiungere alcune precisazioni al discorso di Salmo. Il 'King del Rap' ha rivendicato il ruolo fondamentale di artisti come i Club Dogo – nonché dello stesso Marracash e più in generale di tutta la Dogo Gang, che utilizzava campioni estratti da brani dance già nel 2010 – nel percorso di contaminazione tra rap e dance in Italia. Le prime dichiarazioni di Marracash sono arrivate cinque giorni fa, le ultime sono state invece diffuse ieri, 30 marzo 2020, da Esse Magazine.

Marracash commenta le dichiarazioni di Salmo: 'Campionare la musica dance italiana non è affatto una nuova idea'

"Escono pezzi su hit italiane dance e su musica elettronica dal 2010", questo il lapidario commento di Marracash, comparso cinque giorni fa sotto un post del magazine musicale Noisey, in cui venivano rilanciate le dichiarazioni di Salmo sulla 'nuova wave dance'.

Parole, quelle del rapper milanese, che il pubblico ha interpretato come un attacco a Salmo. "Non ho intenzione di screditare nessuno – ha quindi puntualizzato Marracash, sempre tra i commenti al post di Noisey – volevo precisare che campionare la musica dance italiana (e quindi dare un'identità più nazionale al rap italiano) non è affatto una nuova idea".

Precisazioni che sono state poi seguite da ulteriori spiegazioni, fornite dal rapper tramite alcune dichiarazioni rilasciate ieri ad Esse Magazine.

Marracash: 'E' giusto che si sappia, non è un discorso di meriti, è storia'

Al portale guidato da Antonio Dikele Distefano, Marracash ha spiegato ancor più nel dettaglio il suo punto di vista, affermando a chiare lettere di non avere nulla contro Salmo, ma ribadendo con altrettanta determinazione come, secondo il suo punto di vista, la storia del suono e dei campionamenti dance nel rap italiano debba essere ricostruita in ordine cronologico.

Queste le parole di Marracash:

"Ci tenevo a spendere altre due parole sul post dell'altro giorno e le storie di Salmo sulla musica elettronica e la contaminazione con il rap. Il punto non è discutere quello che lui ha detto, figuriamoci, né affermare chi lo ha fatto prima o dopo. Ho sentito il bisogno di puntualizzare perché proprio la commistione tra rap e tutto quello che c'era prima, il riprendere la tradizione – che come ha detto Salmo è forte in Italia – della musica dance è un'idea che abbiamo avuto noi dall'inizio, proprio come collettivo Dogo Gang.

La volontà era proprio quella di tirare in mezzo, in uno scenario in cui c'erano pochissimi fan del rap e non c'era una scena grossa come quella odierna, i ragazzi delle periferie che ascoltavano appunto techno, dance.

Per farlo abbiamo campionato, abbiamo ripreso. Non so, abbiamo fatto 'Arriva Arriva', che campionava gli Z100, che sono un gruppo di DJ italiani. I Dogo ne hanno fatti tantissimi: 'Tatanka', 'Dogo Gang controlla l'Italia', io avevo fatto 'La tipa del tipo', che è un remix dei 'The Outhere Brothers'. Insomma, c'erano diversi richiami a questa cosa, spesso citavamo il techno-rap. La nostra attitudine è stata un po' questa, la nostra idea nell'ottica di dare una connotazione italiana al rap americano che, a quei tempi, si ispirava al soul.

Tutto qui, credo sia figo che si sappia, non per un discorso di meriti, quanto piuttosto perché è storia, fa parte della cultura di questo genere, che giustamente, come ha detto Salmo, rimanda poi a 'Bando' e tutto il resto".