Dal 7 maggio 2021, a Roma, sarà possibile ammirare un allestimento che prende il nome di Scatola archeologica alla Domus Aventino. A occuparsi dello scavo archeologico di piazza Albania è stata la Soprintendenza speciale di Roma.

L'organizzazione del sito museale si baserà sull'uso della tecnologia e della comunicazione multimediale. I resti sono venuti alla luce già da qualche anno, precisamente nel 2015, in un centro residenziale di Bnp-Paribas Real Estate. Durante i lavori, per prima cosa, si sono rilevati dei terrazzamenti di tufo dell'Aventino fino a quando è stata riportata alla luce una vera e propria domus.

Questo complesso porta con sé una lunga storia della durata di nove secoli e ora è possibile ripercorrerli in un modo del tutto nuovo.

Un museo residenziale

Con questo progetto, a cura di Paco Lanciano e Piero Angela, l'archeologia si lega alle abitazioni romane e al mondo virtuale. Infatti si è voluta creare la musealizzazione di un complesso residenziale tramite un montaggio multimediale. I resti della domus risalgono all'VIII secolo a.C. fino ad arrivare al III secolo d.C. La tecnologia caratterizza questa nuova "Scatola archeologica" in cui i materiali recuperati sono stati lasciati intatti senza alcun tipo di modifica. I mosaici sono gli elementi che più spiccano dei ritrovamenti per la loro conservazione e resistenza al tempo.

Il museo-residenza dell'Aventino è stato reso dai curatori molto particolare grazie all'impiego di proiezioni e video mapping che hanno lo scopo di catturare l'attenzione dei futuri spettatori. In tal modo gli osservatori vivranno un'immersione totale negli antichi tempi romani.

La visita alla Domus Aventino

Le visite all'interno di questo museo archeologico si svolgeranno a partire dal 7 maggio, il primo e il terzo venerdì del mese, e avranno una durata ciascuna di circa un'ora.

L'ingresso è limitato a sei persone per volta al fine di rispettare tutte le norme di distanziamento.

I biglietti si possono acquistare alla cifra di 11 euro per gli adulti, otto euro per i ragazzi dai 18 ai 25 anni facenti parte dell'Unione Europea e per coloro che hanno dai 12 ai 17 anni. Per i bambini la visita è gratuita.

Infine sarà possibile avere spiegazioni sulla storia della domus in varie lingue, oltre all'italiano. Gli spettatori si troveranno a confronto con un'idea del tutto nuova e originale, ammirando quelli che sono i resti di una domus, la quale è passata dall'essere una zona a uso militare a una residenziale. Gli osservatori ripercorreranno, tramite la visita dell'intero complesso, un periodo romano molto lungo: quello che va dal periodo tardo repubblicano fino ad arrivare a quello medio imperiale