"Grazie a Pino Daniele è iniziato tutto": è questo uno dei passaggi dell'intervista rilasciata a Blasting News da Joe Barbieri, che ricordo dopo ricordo ha ripercorso i momenti salienti del suo iter, musicale e artistico insieme, fino all'ultimo disco di inediti pubblicato l'11 aprile scorso, Big Bang.
I 30 anni di carriera di Joe Barbieri e il debutto in teatro
Nel 2022 hai spento le prime trenta candeline della tua carriera. Qual è il ricordo che custodisci più gelosamente?
Eh, sono tanti. Partendo dalla fine, un bellissimo ricordo è il concerto finale che abbiamo fatto, con tanti amici e colleghi che sono venuti a trovarmi, nel quale abbiamo condiviso musica.
Questo me lo ricorderò per sempre. Poi l'inizio, grazie a un'intuizione che non saprei spiegarmi perché ero veramente un ragazzino, anche e soprattutto da un punto di vista artistico. Pino Daniele ha però deciso che c’era qualcosa e che andavo in qualche modo incoraggiato. Grazie a lui è iniziato tutto.
Quest'anno è iniziato con tante novità per te, tra cui il debutto in qualità di autore per il teatro. Cosa vuoi dirci di questa esperienza?
È un'esperienza bellissima intanto perché la faccio in compagnia di due giganti, lo scrittore Diego de Silva, talentuoso e premiato, che ha inventato il personaggio letterario dell'avvocato Vincenzo Malinconico. Ha avuto un grande successo sia da un punto di vista letterario che in televisione perché dai suoi romanzi è stata tratta una serie tv, che adesso è diventata uno spettacolo teatrale con l’interpretazione d’eccezione di Massimiliano Gallo.
Sono felice perché non è soltanto scrivere delle musiche qualsiasi, ma si tratta di scrivere delle vere e proprie canzoni che Massimiliano Gallo poi ha interpretato.
Il nuovo album di inediti e i progetti per il futuro
Solo qualche settimana fa è uscito il tuo ultimo album di inediti, Big Bang, dedicato alla tua storica passione: l'astronomia. Quando è iniziata? C'è un episodio in particolare che ricordi in modo speciale?
Me ne sono accorto da ragazzo. Mi ricordo che nel 1984 ci fu il passaggio di una cometa che si chiama Halley e in quell'occasione ci fu un grande clamore. Vivevo a Napoli a quei tempi, ricordo di essere andato all'osservatorio astronomico, per poter vedere da “vicino”. Quell’evento cementò il mio interesse verso l’astronomia.
Questo album è stato definito dal punto di vista produttivo un bouquet sonoro, in cui emerge un'unica voce ricca di sfumatura grazie al quartetto di strumenti con cui hai registrato in studio. Pensi che questa strategia sonora che si avvicina ai "live" possa fare la differenza? Perché?
Parto dal presupposto che le parole strategia e successo non mi appartengono. Si tratta di una semplice necessità espressiva. E il fatto insomma di avere a fianco dei musicisti talentuosi con i quali condivido non solo la musica ma anche spesso la quotidianità, mi offre l'opportunità di potermi esprimere meglio. Portare questo sound sul palco mi sembrava la cosa più sensata per avere un filo rosso che unisse il disco al concerto.
Tra i due brani che hanno preceduto l'uscita dell'album, Il mio miglior nemico è stato tradotto in linguaggio binario e trasmesso verso la costellazione del Sagittario. Spiegaci meglio questa scelta. Perché proprio questo brano?
È stata una casualità. Il brano è stato pubblicato il 20 dicembre e un amico mi ha raccontato di questa opportunità, che si sarebbe attuata il 21 dicembre. Per cui è stato un caso che coincidessero la pubblicazione della canzone e l’invio nello spazio del brano. Diciamo, per restare in tema, che è stato un allineamento di pianeti.
Passiamo ai live. Sei alla vigilia del tuo prossimo tour: cosa deve attendersi il pubblico che parteciperà ai tuoi concerti?
Intanto il disco può essere un ottimo spoiler.
Cercheremo di portare molte canzoni dell’ultimo album sul palco. E poi in oltre trent'anni di musica ci sono tante canzoni che posso scegliere e quindi cercheremo di fare un viaggio lungo tutto questo percorso temporale.
Parliamo di progetti a breve, ma anche a lungo termine. Quali sono le ambizioni per il futuro di Joe Barbieri?
L’ambizione più grande è quella sicuramente di dedicarmi alla musica orchestrale, quindi alla musica per il cinema. Credo mi prenderò una pausa come cantante e mi dedicherò alla scrittura per l'orchestra.