Paul Thomas Anderson torna al cinema dopo l'ultimo "Licorice Pizza" e costruisce un film di straordinaria complessità tecnica e tematica, basandosi e riadattando il romanzo del 1990 di Thomas Pynchon intitolato "Vineland". La regia è di altissimo livello così come il montaggio e la fotografia: il ritmo è incalzante e le scene action sono degne del miglior Walter Hill, mettendo in risalto i contrasti tra family movie e action politico. I passaggi tra un genere e l'altro sono gestiti magistralmente come solo un regista di questo livello può fare.

Memorabile la sequenza dell’inseguimento automobilistico a tre, girata con una fluidità quasi coreografica, non lasciando nulla al caso.

La trama del film

Una battaglia dopo l’altra racconta la storia di un gruppo di ex rivoluzionari americani, i French 75, che si riuniscono dopo sedici anni per salvare Charlene, la figlia di Pat Calhoun (Leonardo Di Caprio) e di Perfidia "Beverly Hills" (Teyana Taylor), rapita dal colonnello Lockjaw (Sean Penn), divenuto il leader di una società segreta. Pat, ormai ritiratosi a una vita solitaria e dedito all'alcool, deve affrontare il suo passato e il senso di colpa di una rivoluzione tradita.

Tra dramma, ironia e satira politica

Ma ciò che rende il film unico è la capacità del regista di unire vari stili e tematiche.

Una battaglia dopo l’altra mescola generi con disinvoltura: il dramma familiare convive con la commedia, l’action e non manca la satira verso i poteri forti di estrema destra. Anderson osserva l’America di oggi con sguardo spietato e ironico, mettendo in scena un paese che viene gestito da un potere estremamente conservatore e che predilige la repressione a tutti i costi. Nonostante ciò Paul Anderson condanna l'utilizzo di armi e l'estremismo in generale attraverso sequenze mai banali e che non giustificano mai la violenza, ma anzi la condanna in tutti i modi.

L’ironia attraversa tutto il film. Si ride spesso, soprattutto grazie alle sequenze riguardanti il Sensei (Benicio Del Toro) e Pat (Leonardo Di Caprio) due uomini che perseguono gli stessi ideali.

Del Toro è magnetico, spirituale, quasi folle; Di Caprio regala una delle sue prove più memorabili, mentre Sean Penn dà corpo al misogino e razzista colonnello Lockjaw, un antagonista grottesco e feroce ma allo stesso tempo parodia di se stesso. Breve ma assolutamente da sottolineare la prova di Teyana Taylor, che dona al film un’energia erotica e sensuale ma allo stesso tempo estremamente intensa.

Una battaglia dopo l’altra è un film sulla rivoluzione come percorso umano e non solo politico. Anderson firma un’opera che parla di padri e figli, di potere e redenzione, ma soprattutto della difficoltà di restare fedeli a sé stessi in un mondo che cambia troppo in fretta. Una pellicola che alterna colpi di genio e malinconia, capace di far ridere, pensare e, in qualche modo, credere ancora nella possibilità di combattere anche solo per cambiare se stessi... una battaglia dopo l’altra.