La prospettiva di una guerra nucleare è tornata forte negli ultimi tempi a causa delle sempre più frequenti tensioni tra Corea del Nord e gli U.S.A. Tuttavia, per le agenzie governative e gli appassionati di sopravvivenza, il bombardamento nucleare è un'ipotesi ricorrente indipendentemente dai fatti attuali. Lo scenario tipico è quello di un Attacco sferrato con una bomba da 10 chilotoni (KT) posizionata a terra da agenti terroristici piuttosto che da missili a lungo raggio in stile annientamento totale, dato che un ordigno del genere sarebbe più piccolo e pratico, ma si stima che avrebbe una potenza di circa 5.000 camion bomba, caratteristiche che rendono l'ipotesi spaventosamente plausibile.

Supponendo che un attacco del genere abbia luogo, ecco cosa accadrebbe nelle ore immediatamente successive e quali sono le scelte che potrebbero aumentare le vostre probabilità di sopravvivenza.

I primi 15 minuti: scegliere il riparo adatto

Se siete tra i fortunati sopravvissuti all'attacco in città, è probabile che vi troviate ad almeno 2 km dal luogo dell'esplosione. Una bomba a 10 KT non spazza via un'intera città, ma causerebbe danni significativi con un numero di vittime variabile dalle 75.000 alle 100.000 persone. La buona notizia è che avete circa 15 minuti per trovare riparo prima che detriti e polvere radioattiva inizino a precipitare sulle vostre teste causando l'avvelenamento da radiazioni, contaminazione che causerebbe quasi certamente la vostra morte.

Lasciate perdere subito la vostra macchina: queste polveri attraverserebbero il parabrezza ed il metallo sottile con facilità. La scelta adatta sono gli strati di cemento e mattoni, che combinati insieme rappresentano il migliore scudo anti radiazioni. Evitate i luoghi vicino ai tetti ed i piani alti degli edifici in favore di garage e cantine, o in alternativa le metropolitane, che in zone urbane potrebbero rappresentare la migliore fonte di riparo.

Radiazioni nucleari: cosa fare in caso di contaminazione

Avete adocchiato il rifugio perfetto, ma nel tragitto verso di esso la polvere nucleare inizia a depositarsi tra i vostri capelli e i vostri indumenti: ora siete a rischio contaminazione. L'entità del danno dipenderà dal tempo di esposizione e quanto vicino al luogo d'impatto questa è avvenuta.

Anche la minima contaminazione provocherebbe in una persona vomito immediato, sintomo che in forma acuta e repentina significherebbe l'esposizione ad una dose potenzialmente mortale. Avete bisogno di cure mediche immediate. Come prima mossa il farmaco chiamato "Blu di Prussia" potrebbe rappresentare una buona autodifesa vista la sua capacità di spingere le radiazioni ad attraversare il corpo. Ovviamente dovreste avere l'accesso a tale medicina, cosa che non è semplice. Per ridurre al minimo i danni, un'altra procedura utile è quella di rimuovere manualmente ogni particella di polvere nucleare dal corpo, gettare i vestiti, lavarsi a lungo con precisione. Ma attenzione a sfregare troppo la pelle: ciò potrebbe lasciare graffi e spingere queste particelle all'interno del vostro corpo.

Sono sopravvissuto all'attacco. E adesso?

Ora che siete al sicuro nel vostro bunker di fortuna non avete altro da fare se non aspettare buone notizie. Le radiazioni si disperdono velocemente nelle prime 24 ore dopo l'esplosione, ma le condizioni atmosferiche ed in particolare i venti avranno un ruolo predominante nel decidere dove queste si depositeranno definitivamente. Se possibile, cercate un modo per ricevere comunicazioni ufficiali da parte del governo, il quale avrà certamente già avviato le procedure di soccorso. La situazione però sarà difficile: le persone intorno a voi saranno spaventate, affamate o assetate; cercate di mantenere la calma e rassicurare coloro intorno a voi rendendovi utili nella ricerca di farmaci o altre provviste.

Se siete stati fortunati e veloci nel trovare un riparo consono, l'esposizione alla polvere nucleare non sarà stata prolungata. E' probabile che in breve tempo sarete in grado di tornare con le vostre gambe al vostro appartamento, ma non contate troppo su questa ipotesi visto che in città, per qualche tempo, il livello di rischio contaminazione rimarrà alto, seppur ben presto, a scanso di rischi ingenti, la situazione tornerà alla normalità.