Nell'ultimo decennio, è tornata alla ribalta l'usanza degli sguardi incrociati durante un Brindisi. Ci sono persone che addirittura si offendono se non vengono guardate negli occhi, pretendendo che venga ripetuto il momento dell'accostamento dei bicchieri, incrociando gli sguardi.
Le origini di quella che oggi è puramente una moda priva di cultura (provate a chiedere ai petulanti di tale usanza se ne conoscono il significato e vedete quanti di loro conoscono la storia) sono, in realtà, molto antiche, quando indicava un segno di rispetto e soprattutto di sincerità e lealtà.
Questo gesto sarebbe stato introdotto nel Medioevo, quando c'era il forte rischio che si avvelenassero i bicchieri o il cibo del rivale da eliminare. Di conseguenza, guardandosi negli occhi, le due persone che accostavano i bicchieri dichiaravano la propria onestà, anche perché se ci fosse stato del veleno in uno dei calici, durante il tocco per il brindisi qualche goccia avvelenata sarebbe potuta saltare anche nell'altra coppa, causando così uno sguardo di terrore da parte del responsabile, che avrebbe in tal modo confessato implicitamente la sua colpa. Ad ogni modo, pare che il rituale sia stato introdotto addirittura nell'antica Roma, un altro periodo storico in cui si usava molto ricorrere all'avvelenamento per eliminare il nemico di turno.
In Repubblica Ceca, invece, l'usanza degli sguardi incrociati è riferita soprattutto alle coppie e ha un significato decisamente passionale: i due innamorati, infatti, devono guardarsi negli occhi, perché altrimenti rischiano di essere colpiti da una sventura che causerebbe 7 anni di cattivi rapporti sessuali.
Il galateo vieta di dire "Cin Cin"
Altra usanza diffusa è quella di esclamare "cin cin" durante un brindisi. Questa esclamazione nasce nella Cina del XVIII secolo, ed è stata portata in Europa dai marinai inglesi: in cinese esiste l'affermazione "ch'ing ch'ing", che rappresenta una forma di cortesia per dire "prego, prego". Così, un po' per il suono delle due paroline che trasmettevano gioia e festa tipiche di un brindisi tra commensali, un po' per il significato cortese dell'espressione orientale, venne introdotta questa formuletta per accompagnare un momento così lieto.
Ma, a detta del galateo, quest'espressione non è corretta e sarebbe da evitare, poiché in altre lingue orientali queste parole hanno un significato ben diverso, rappresentando il nomignolo che di solito viene utilizzato per indicare un attributo sessuale.