È per colpa del cosiddetto "effetto spettatore", che si verifica molto spesso durante situazioni di emergenza, se in diverse occasioni si decide di non intervenire in aiuto di chi ha bisogno. Questo fenomeno si manifesta quando la presenza di altre persone scoraggia un individuo ad agire in una situazione in cui è richiesto il pronto intervento, rappresentando una pericolosa minaccia nei confronti di chi necessita di soccorso.

Gli studi in Psicologia sociale su questo effetto particolare quanto paradossale, iniziarono dal famoso caso di Kitty Genovese, morta nel marzo del 1964 a New York nel quartiere del "Queens", a causa di un dissanguamento dopo essere stata pugnalata più volte dal suo aggressore mentre si stava recando in casa.

L'aggressione durò circa 30 minuti, con ben 38 persone che assistettero all'omicidio della povera ragazza dai balconi delle loro case. Nessuna, però, uscì per aiutarla...

Questa grave vicenda diede inizio ad un filone di studi dedicati alla ricerca di una spiegazione plausibile del caso. Gli psicologi sono riusciti a trovare 3 possibili cause di tale fenomeno:

Diffusione della responsabilità

Essere parte di un gruppo, spesso diminuisce il senso di responsabilità personale, aumentando quello della collettività. Più testimoni ci sono durante una situazione di emergenza, e meno probabilità esistono che qualcuno agisca.

Il modello implicito del ''non è successo niente"

Nell'esatto momento in cui gli spettatori esitano nell'intervento, si trasformano involontariamente in "modelli di passività" per gli altri presenti.

La risposta psicologica a questo atteggiamento è "non fare niente, perché non è successo niente di grave".

La paura dell'imbarazzo

La presenza di altri individui provoca inevitabilmente sensazioni di vergogna. Ne risulta, quindi, un'ansia sociale che inibisce i soccorsi. Connessa a ciò vi è la "paura della valutazione", per cui i potenziali soccorritori, temendo di aver interpretato male una probabile situazione di emergenza, decidono di non intervenire per evitare di passare per sciocchi agli occhi degli altri.

Cosa puoi fare

Ecco alcuni consigli su come intervenire correttamente, qualora si dovesse essere testimoni di un'emergenza.

Se sei testimone di un'emergenza, valuta bene

Non omologarti alle decisioni delle altre persone presenti. Valuta bene i rischi, e se puoi intervenire, fallo!

Valuta quanto potrebbe essere pericoloso il tuo intervento

Esistono delle situazioni in cui forse è meglio rimanere dietro le quinte, soprattutto ad esempio a seguito di una sparatoria o di un incidente stradale. In questi casi, è bene chiamare i servizi di emergenza e le forze dell'ordine, e prendere semplicemente nota dei dettagli della situazione prima del loro arrivo.

Fai il primo passo

Spesso e volentieri, il nostro pronto intervento può essere determinante per la creazione di una catena di soccorsi con tutti gli altri presenti alla scena, in attesa che arrivi l'ambulanza. Quindi se assisti ad un incidente, fatti coraggio e lanciati in aiuto del malcapitato.

Noi tutti abbiamo la capacità di superare l'effetto spettatore.

Immedesimarsi nell'altro è sempre un buon metodo per comprendere fino in fondo questo fenomeno. Bisogna limitare la dispersione della responsabilità in situazioni di emergenza, e quando è possibile, siamo sempre chiamati ad intervenire. Il nostro pronto intervento potrebbe essere determinante per la salvezza di molte vite umane.