Vicino le falde della Cordigliera delle Ande vi è una foresta che nasconde segreti di secoli e secoli di storia. Nella parte orientale , nel 1963, fu scoperto un insediamento formato da case e centri religiosi, che però venne interamente ricoperto dal verde quando la popolazione dovette abbandonare il territorio a seguito della conquista da parte degli spagnoli. Andando verso Nord troviamo una regione inaccessibile, che era abitata dai Chachapoyas, definiti i più bianchi indiani di tutti gli indiani, tanto che di loro non si sa molto, a parte che fossero chiari di carnagione, come chiari erano i loro capelli, di alta statura, e che avessero origini europee.

Stettero per secoli (dall'800 al 1500) a capo di un regno molto grande che comprendeva tutto il territorio delle ande. Non si conosce come si chiamassero inizialmente, perché l'appellativo di "guerrieri delle nuvole" (Chachapoyas appunto) gli è stato dato dagli Incas dopo averli conquistati, e si pensa che li abbiano soprannominati cosi per il luogo in cui vivevano, poiché abitavano in regioni molto alte, nella foresta.

Mummia scoperta per caso nella foresta pluviale del Perù

In una caverna delle Ande, dove viveva questa popolazione, è stata trovata nel 2007 la prima mummia terrorizzata della storia. L'espressione di paura sul suo volto è sottolineata anche dalle mani che coprono i suoi occhi.

Il corpo mummificato si è conservato integro per 600 anni ed è stato ritrovato casualmente in Amazzonia. Si racconta che questa donna facesse parte appunto della tribù dei Chachapayas e si sia conservata così bene perché questo popolo praticava l'imbalsamazione in maniera eccellente.

Un agricoltore, infatti, mentre lavorava nei pressi della foresta, si accorse casualmente della presenza di questa mummia e avvertì immediatamente gli scienziati.

Insieme ad essa, lì vicino, fu ritrovata un'altra mummia di un bambino, e con loro anche oggetti di valore, tessuti vari e pitture. Ci sono diverse considerazioni sull'espressione di paura che riporta il volto della mummia, tanto che alcuni pensano che sia impossibile che mentre la stessero imbalsamando sia rimasta con quella smorfia di dolore e paura; altri sostengono, invece, che siano state cause naturali ad imbalsamare il corpo.

Su un articolo del sito "Evening standard" si legge invece che sia stato il tempo a far contrarre le gengive della donna, dandole per sempre quest'espressione terrorizzata dell'ultimo istante della sua esistenza.