Molto spesso si tende a dare per scontata l'esistenza di taluni medicinali, senza sapere in realtà quale potesse essere il loro utilizzo primario. E' il caso del coumadin, al quale è legata una storia piuttosto lunga ed interessante, che ha permesso di comprendere anche la sua doppia funzionalità: se da un lato è considerato un efficiente anti-coagulante, dall'altro è famoso per un utilizzo del tutto differente da quello che se ne può fare in campo medico. Il Coumadin, infatti, è anche un noto veleno anti-topi e lo stesso principio attivo del farmaco è l'elemento che causa la mortalità nei roditori.

Le origini del Coumadin, il farmaco-veleno

A differenza di tutti gli altri medicinali, il Coumadin è nato per puro caso. Erano all'incirca gli anni '40 quando Paul Link cercò di creare un potente veleno che potesse avere grande efficacia sui topi. Dopo una serie di tentativi, l'uomo riuscì a sintetizzare il dicumarolo ottenendo così una sostanza potenzialmente letale alla quale diede il nome di warfarin, attinto dalle iniziali della sua fondazione (Wisconsin Alumni Research Foundation). A partire dal 1948 tale soluzione entrò in commercio ed ebbe un grande successo tra tutti coloro i quali avevano problemi legati alla presenza dei topi. Congiuntamente al Warfarin, capace di creare grandi emorragie, venne anche individuato l'antidoto, ossia la vitamina K.

Nel 1955 un uomo tentò di suicidarsi ingerendo il Warfarin, ma la sostanza non gli causò la morte: a partire da questo momento, si cominciò a studiarne gli effetti sul genere umano, soprattutto per capire se potesse essere utilizzato come farmaco. Dopo una serie di esperimenti, il presidente degli Stati Uniti d'America Dwight Eisenhower decise di testare sulla propria pelle le scoperte scientifiche legate alla sostanza, successivamente divenuta famosa in Italia col nome di Coumadin.

Soffriva di trombosi coronarica, determinata dalla presenza di coaguli di sangue a livello delle arterie coronarie, e il Warfarin gli cambiò la vita.

Da veleno a farmaco indispensabile: gli usi del Coumadin

L'esperimento del Coumadin sul presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower non è stato altro che l'apripista per un nuovo utilizzo della sostanza scoperta da Paul Link.

Difatti, nonostante abbia degli effetti letali sui roditori, si è scoperto che sull'uomo ha delle fenomenologie del tutto differenti. Ad oggi è uno dei farmaci più prescritti per i pazienti che soffrono di malattie cardiovascolari, in quanto permette letteralmente di salvare la vita a chi soffre di frequenti ostruzioni ai vasi. Il Coumadin viene infatti assunto come anti-coagulante, onde evitare che si manifestino fenomeni tromboembolici. In Italia viene venduto dietro prescrizione medica e può essere trovato in compresse divisibili in 2 o 4 parti. Al momento dell'assunzione bisogna fare particolare attenzione all'alimentazione, in quanto alcune tipologie di cibo possono interferire con l'azione anti-coagulante del farmaco, compromettendone l'efficacia.

A tal proposito saranno da evitare quelli ricchi di vitamina K, sostanza che, come detto in precedenza, è stata individuata come antidoto del Warfarin. Si dovrà dunque rinunciare ai broccoli, al prezzemolo, alla lattuga, ai piselli, ai semi di soia, al tuorlo d'uovo, alle lenticchie, al fegato e ai cereali integrali. Inoltre, è da sospendere l'assunzione di alcol, caffè, tè e succo di mirtillo.