Gabriella Nobile è un imprenditrice di origine tarantine che vive da tanti anni a Milano ed è sopratutto la madre adottiva di due bambini africani di 7 e 12 anni. La donna ha voluto così sfogarsi contro Matteo Salvini colpevole di praticare un linguaggio esagerato verso gli extracomunitari e di creare un clima di tensione.

Gabriella Nobile ha raccontato alcuni aneddoti interessanti

Non è passato inosservato lo sfogo messo in atto da una donna residente a Milano che, nella giornata di domenica 25 febbraio, ha scritto una lettera via social indirizzata al leader della Lega.

Gabriella Nobile oltre ad essere imprenditrice è anche una mamma premurosa di due bambini africani, adottati anni fa che ora hanno 7 e 12 anni. La donna ha rivelato che la figlia femmina di 7 anni prima di andare a dormire la sera gli pone sempre una domanda: "Mamma ma è vero che mi rimandano in Africa se vince quello che è contro i migranti". Tradotto in poche parole la domanda è riferita alle parole che spesso usa Salvini nei suoi discorsi, con Gabriella che ha sottolineato come la colpa di tutto questo sia per via degli slogan "Prima gli italiani" pronunciati spesso dal leader leghista. Ma la confessione della 49enne non è finita qua in quanto ha rivelato i brutti episodi di cui è vittima il figlio di 12 anni, che negli ultimi mesi viene insultato sistematicamente con epiteti razzisti e poco edificanti.

La donna dopo alcune critiche poco velate nei confronti di Matteo non si è fermata lanciando un monito all'accusato in cui dichiara:" La guerra va fatta a chi ci ha portato in questa situazione difficile impoverendo il nostro paese con guerre contro i gay, i rifugiati e gli immigrati". Parole che hanno scatenato reazioni contrastanti, da una parte c'è chi si rivede in questo sfogo e dall'altra chi si è dissociato in modo evidente da tutto ciò.

La replica di Salvini non è ancora arrivata

Dopo lo sfogo improvviso di Gabriella Nobile ci si aspettava la replica di Matteo Salvini che non è ancora arrivata, l'unica notizia nuova è stata quella del blocco di Facebook della 49enne dopo che qualcuno ha segnalato la presenza della lettera. In tutto ciò riaffiorano alla mente alcune uscite fuori luogo di Matteo Salvini, come nel giugno 2009, quando alla festa di Pontida insieme ad altre persone intonò cori poco rispettosi verso i napoletani.

Non è un caso che nel marzo del 2017 al suo arrivo a Napoli iniziò una vera e propria guerriglia, con molti militanti che protestarono impedendo il comizio al leader e causando ingenti danni in città. Quelle guerriglie di sicuro sono poco giustificabili e in un paese normale non dovrebbero mai accadere, anche se c'è da dire che le provocazioni di Salvini hanno creato un clima di tensione e rabbia.