Più noto come esperto in marketing e comunicazione, come ci informa il sito personale omonimo, Francesco Gabriel Velasquo ha pubblicato (2018) Asimettriche Apparenze, un noir o thriller per Sovera Edizioni, nota etichetta soprattutto per la Narrativa della prestigiosa Armando Editore di Roma (Il proprietario è lo stesso Enrico Iacometti, ormai da molti anni).
Un noir insolito
La storia presenta caratteristiche non spesso comuni al genere: la trama si sviluppa in direzioni più soggettive che strettamente oggettive, narra le vicende di un capo ufficio stampa di successo di una multinazionale che all'improvviso, dopo una tragica vicenda familiare, impatta in un complotto internazionale.
Francesco, il protagonista, e la stessa figlia coinvolta, devono confrontarsi con dinamiche imprevedibili che attraversano scoprendo tutte le ombre che caratterizzano i mercati. Francesco nel suo ruolo stesso di giornalista di settore sul condizionamento e le collusioni della politica. L'autore in particolare, appare molto efficace, nonostante la nuova precarietà esistenziale del protagonista, con parole forti e letterarie, nel descrivere i chiaroscuri succitati .
Come accennato, non è quindi un thriller rapido e tipo cinematografico con l'azione in primo piano, ma decisamente psicologico, polemico e introspettivo. Il protagonista scopre in sé altre qualità di successo ma interiore, ai limiti dell'eroe, rimodulando le proprie certezze precedenti.
Letteratura e Finanzocrazia
Il noir esita, quindi, poco fiction rispetto al solito: il protagonista e in tempo reale come Capo ufficio stampa e reporter della Multinazionale in cui lavora, in certo senso, scrive e indaga dall'interno del sistema: una metafora del nostro tempo economico e sociale, con le contraddizioni e la crisi del capitalismo finanziario contemporaneo, quasi un saggio romanzato per una rivolta esistenziale rispetto a certe dinamiche meramente economiche e diversamente legali di certi Poteri Forti, come suol dirsi.
Il tutto, comunque riassumendo, con vertici di parola degni di certe pagine di un Camus: dal sito ufficiale dell'autore come incipit del proprio libro: “Chi servivi? L’informazione? La libertà di parola? Quanti articoli ti hanno segato? Quanti non avevano spazio? Quanti andavano nel cestino o comprati da un partito perché non fossero pubblicati?”.