Il Trono di Spade 8 ha chiuso i battenti e con questa stagione anche l'intera serie. Ancora si continua a dibattere sugli ultimi sei episodi, ma soprattutto sul finale che ha diviso il pubblico. Era prevedibile non riuscire ad accontentare i milioni di spettatori di tutto il mondo e sono stati criticati diversi punti dell'ultimo episodio, ma uno in particolare è stato comune a numerosi fan: il destino del personaggio di Daenerys Targaryen. L'involuzione della Madre dei Draghi da una delle eroine più amate de Il Trono di Spade - e probabilmente della tv dell'ultimo decennio - a devastatrice di città e portatrice di morte è sembrato a molti il risvolto più controverso della stagione conclusiva, che quasi contrasta con le apparenti intenzioni George R.R.

Martin nella saga Cronache del ghiaccio e del fuoco. Per alcuni telespettatori e critici, invece, il cambiamento di Daenerys è coerente e attribuibile alle sue origini, ad una 'questione di DNA', quello dei Targaryen, folli e inclini a commettere azioni crudeli. Quest'ultima posizione è la stessa appoggiata dagli autori per i quali Daenerys è stata da sempre orientata alla violenza.

Il Trono di Spade, il cambiamento di Daenerys Targaryen: da eroina a devastatrice

L'ultima stagione e l'ultimo episodio de Il Trono di Spade sono stati amati e odiati. Una parte di pubblico ha lodato le scelte degli autori, un'altra invece non ha approvato i risvolti narrativi che hanno portato alla fine di un percorso televisivo lungo 8 stagioni.

In particolare si continua a parlare del personaggio di Daenerys Targaryen e del regresso morale della Madre dei Draghi che ha iniziato a dare sfogo al suo lato più oscuro nel quinto e penultimo episodio della stagione finale. La donna, pur sentendo il suono delle campane che dichiarava la resa e animata dal sentimento di vendetta, continua l'attacco nei confronti della popolazione, facendo volare il suo drago su Approdo del Re.

Gli Immacolati e gli eserciti del Nord iniziano a saccheggiare la città, uccidendo donne e bambini. Il personaggio interpretato da Emilia Clarke, nel giro di poco tempo, si è trasformata da eroina che voleva liberare i popoli dai tiranni e dagli schiavisti a crudele devastatrice, capace di radere al suolo un’intera città uccidendo migliaia di innocenti.

Nell'ultimo episodio, dopo la distruzione di Approdo del Re, Daenerys parla alla gente con l'ambizione e il tono di una dittatrice, segno che è ormai preda della brama di potere. Ai fan della serie non è piaciuto questo repentino cambiamento a cui gli autori hanno cercato di dare una spiegazione.

Secondo uno dei creatori de Il Trono di Spade, David Benioff, Daenerys è sempre stata orientata verso la violenza

I creatori della serie tratta dalla saga fantasy di George R.R. Martin hanno rilasciato qualche dichiarazione in merito all'accusa di incoerenza nello sviluppo del personaggio di Daenerys. In particolare, David Benioff ha parlato della Madre dei Draghi cercando di spiegare il suo cambiamento, affermando che il personaggio ha sempre avuto delle sfaccettature inquietanti.

Daenerys ha sempre reagito in modo indifferente alla morte dei suoi nemici e la sua famiglia, il padre Aerys II Targeryen, detto 'Il Folle', e il fratello Viserys, è sempre stata incline alla violenza. Gli eventi degli ultimi episodi della serie rappresentano una conseguenza di tutto ciò che il personaggio ha subito nel corso dei precedenti. Per Benioff Daenerys ha reagito in modo crudele senza pianificare le sue azioni. Quello che decide di mettere in atto non era un piano calcolato in anticipo, ma una reazione alla vista della Fortezza Rossa, che per lei rappresenta la casa costruita dai suoi antenati e, perciò, quello che le è stato rubato. Oltre a ciò, le sue azioni sono state spinte dal tradimento di Cersei, dalla morte di Missandei e dalle rivelazioni di Jon.