Giovane e dalle idee già molto chiare, Kevin Sacchi è imprenditore digitale appassionato di social network che si è fatto strada capendone i meccanismi tecnici fino a ottenere degli ottimi consensi, diventando il primo Inkfluencer al mondo. L’Inkfluencer è una figura parallela all’influencer ispirato al mondo del tattoo, dove Kevin riesce ad influenzare in modo positivo a titolo informativo le nuove generazioni e quelle meno giovani su questo argomento data la “cattiva” influenza imposta dai modelli sbagliati che negli ultimi anni hanno sdoganato la moda di riempirsi di tatuaggi senza un apparente significato.

Quindi, per Kevin il tatuaggio è una forma d’Arte che deve avere un significato profondo da portare sulla propria pelle per tutta la vita. Inoltre, un Inkfluencer deve saper indirizzare tutti gli appassionati di tatuaggi verso tatuatori esperti e competenti, saper consigliare creme protettive adeguate per proteggere il tatuaggio e quali inchiostri sono adatti e quali invece evitare. Dunque, Kevin sta portando avanti un progetto molto importante per portare tutti i tattoo lovers ad essere più consapevoli e più prudenti prima di affidarsi a delle mani non proprio esperte del mestiere perché spesso il danno è dietro l’angolo e non è sempre recuperabile. Per saperne di più su questa iniziativa davvero geniale che ha interessato i tatuatori più famosi al mondo, Blasting News ha contattato Kevin per un’intervista esclusiva.

L’intervista a Kevin

Ciao Kevin, sei molto giovane e hai le idee già molto chiare per il tuo futuro. Com’è nata la passione per il web e i social? E quando hai scoperto i primi riscontri positivi?

Ho iniziato a utilizzare i social per gioco e avevo circa 13 anni. Poi, con il passare del tempo, mi sono specializzato iniziando a capire determinati meccanismi fino ad appassionarmi a tutto ciò che riguarda l’informatica e il mondo del web.

Infatti, mi sono diplomato in informatica e grazie a questo, ho iniziato a capire gli algoritmi dei social in anticipo rispetto agli altri. I social, però, possono essere un’arma a doppio taglio perché bisogna saperli utilizzare bene. Quindi, dopo qualche anno ho iniziato a prendere un po’ tutto sul serio fino a diventare un personaggio pubblico con la figura dell’Inkfluencer.

Questa è una figura parallela all’influencer di base con la sola differenza che riguarda il mondo dei tatuaggi. Dunque, l’Inkfluencer deve saper influenzare in modo positivo a titolo informativo tutte le persone a partire da quelle appartenenti alle nuove generazioni a quelle che hanno meno esperienza a livello artistico nel campo dei tatuaggi. Inoltre, la figura dell’Inkfluencer spiega l’importanza del tatuaggio come forma d’arte che rimane impressa sulla pelle per tutta la vita e soprattutto ti fa evitare di andare dai tatuatori sbagliati e poco esperti.

Il tatuaggio è una forma d’arte e quindi deve avere un significato ben preciso. Di solito le nuove generazioni prendono un po’ troppo alla leggera l’arte di tatuarsi, qual è il tuo consiglio?

Quali sono i rischi di cui devono tenere conto?

Sinceramente, il rischio che devono tenere conto i ragazzi è che se si va a tatuarsi da persone che non si conoscono, non si sa mai che tipo di materiali pericolosi utilizzano sulla pelle. Io ne ho viste di tutti i colori e posso dire che molti tatuatori dei negozi utilizzano inchiostri non conformi alle leggi italiane, ma che sono legali in America. Molti non sanno che gli inchiostri illegali hanno proprietà nocive, come ad esempio i metalli o residui di altri materiali. Quindi, è importante conoscere la persona che ti tatua e soprattutto la cura del tatuaggio. Quest’ultimo aspetto, infatti, è sottovalutato e molti non stanno attenti a utilizzare determinate sostanze che possono fare infezione o provocare dei danni.

A parte ciò, si corre il rischio che un tatuatore non realizzi un bel tatuaggio a livello estetico e le persone cercano di riparare il danno coprendolo con altri tatoo oppure recandosi da un chirurgo estetico. Però, il risultato finale di queste pratiche non sarà mai bello.

Data la tua evidente passione per i tatuaggi, vogliamo chiederti una curiosità: qual è il tatuaggio più importante o interessante che ti sei fatto?

Il tatuaggio più interessante è quello che ho sul petto, che per assurdo, è la parola “free soul” che significa “spirito libero”. Sicuramente, è una parola che mi rappresenta molto a livello personale perché non mi sono mai fatto influenzare dalle altre persone intorno a me perché sono gli altri a seguirmi.

La gente mi segue perché vede che non sono una copia ma che sono una persona che sa essere sempre originale. Penso che sia per questo motivo che sono il primo Inkflucencer al mondo!

Durante il tuo percorso da Inkfluencer, hai mai incontrato degli ostacoli o delle persone scettiche che non credevano in te?

All’inizio nessuno credeva in me. Dopodiché, sono riuscito a trasmettere pian piano qualcosa ai miei genitori, poi ai miei amici più stretti fino alla mia ragazza. Poi, con il corso del tempo ho avuto diverse collaborazioni con brand e aziende che mi hanno contattato per diversi progetti. Tra l’altro, quando ero un adolescente ai tempi dei primi anni delle superiori, sono stato vittima di bullismo proprio perché le persone che mi bullizzavano erano invidiose di quello che stavo realizzando.

Il progetto che stavo creando non veniva capito perché vivevo in un paesino dove le persone non riuscivano a concepire certi meccanismi, anche se devo ammettere che negli ultimi anni, le persone che mi bullizzavano fanno quello che facevo io all’epoca. Quindi, posso dire di essere più avanti di loro! A parte questo, sono riuscito a uscirne e a realizzare diverse campagne contro il bullismo, tra cui una con il nome “Tour Stop al bullismo” in collaborazione con i ragazzi che hanno partecipato al programma de Il Collegio, dove ho realizzato diverse interviste. Ogni tanto realizzo queste campagne anche sui social per aiutare le persone che stanno subendo quello che ho subito io anni fa. Questo mi fa molto piacere perché molte persone stanno appoggiando il fatto che fare bullismo ad un'altra persona è qualcosa che non ha senso.

Pensi di aver ottenuto la tua rivincita?

Sì, perché i social sono parte della mia rivincita. Questo, però, lo devo anche al mio carattere perché per arrivare dove sono ora, ho dovuto lottare molto, anche se sono ancora all’inizio del mio percorso.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi da raggiungere?

Ho diversi obiettivi da raggiungere e sicuramente, uno dei tanti è quello di andare in televisione, anche se lo sto già facendo in modo indiretto. Per ora, non posso svelare molto perché è tutto top secret! Poi, continuo a realizzarmi come social media manager gestendo diverse catene di ristoranti, tra cui un sushi superior, nel quale si vende pesce fresco di ottima qualità. Inoltre, gestisco diverse aziende e multinazionali, negozi di parrucchieri e barberie, contribuendo nella crescita organica dei loro profili social.

Grazie al mio contributo, queste aziende hanno aumentato la loro clientela in maniera piuttosto evidente e ne stanno parlando anche diverse riviste e siti online. Credo di essere l’unico social media manager in Italia che combina diversi fattori.