Si è spento a Parigi all'età di 77 anni lo stilista tunisino Azzedine Alaia. Il mondo della Moda piange la morte di quest'uomo che di piccolo ebbe solo la statura, ma che nel lavoro fu un vero e proprio gigante. Un uomo che ha saputo esaltare al massimo il corpo della donna, cogliendone l'essenza e la femminilità eterea. La donna fu da lui concepita come una dea, una musa di eleganza, un concentrato di sensualità e d'innocente bellezza. Un uomo i cui abiti sono stati indossati dalle star di mezzo mondo, dalla divina Greta Garbo - per la quale confeziono' un paio di pantaloni, un pull di Jersey ed un cappotto dal taglio maschile che divennero iconici per lui - a Franca Sozzani, Grace Jones, Tina Turner.

Un uomo che ha saputo unire la passione per la moda con quella per la scultura, in una professione ed in uno stile inconfondibile, non dimenticando mai le proprie radici mediterranee.

Azzedine Alaia ha realizzato abiti che somigliano ad opere d'arte

Non è un caso che due anni fa alla Galleria borghese di Roma si è tenuta una mostra per celebrarne i suoi trent'anni di carriera. Sessanta dei suoi abiti hanno preso posto accanto alle sculture del Bernini e del Canova, di Caravaggio, Raffaello e Tiziano. Ad accomunarlo ai grandi maestri dell'Arte, oltre alla classicità delle sue creazioni è il fatto che esse sembrano coesistere nello stesso tempo, unite da una bellezza comune ricca di pathos e d'intensità emotiva.

Il tratto peculiare che lo ha reso celebre è stato il senso tridimensionale dato all'abito. Nelle mani dello stilista l'abito diventa una scultura. Le sue creazioni sono capolavori sartoriali curati con una precisione geometrica quasi maniacale, vere e proprie realizzazioni architettoniche.

Chi era Azzedine Alaia

Azzedine Alaia non ha mai voluto piegarsi alle logiche commerciali ed ai ritmi incessanti imposti dalla moda, era lui a decidere se e quando sfilare.

Nato a Tunisi nel 1940, si appassiona alla moda da bambino sfogliando le pagine di Vogue. Studia scultura all'Accademia di Belle Arti, di Tunisi di nascosto dal padre e falsificando l'età anagrafica. Nel 1957 si trasferisce a Parigi e trova lavoro dapprima nell'atelier di Christian Dior, poi in quello di Guy Laroche. Negli anni sessanta apre il suo primo atelier e nel 1980 realizza la prima sfilata.

È il 1986 quando l'allora sedicenne Naomi Campbell sfila per la prima volta per lui, con un abito ispirato alle muse egiziane. Da quel giorno Naomi diventa per tutto il mondo la Venere Nera e lei con un vero e proprio attaccamento filiale lo ha sempre ringraziato chiamandolo Papà. Nel 1984 Alaia vince l'Oscar della moda francese.

Il mondo del fashion perde indubbiamente oltre che un maestro, una leggenda destinata a permanere nella storia.