Il tamtam mediatico èalle stelle. Il numero dei partiti ha superato la doppia cifra da un pezzo e ildisorientamento degli italiani è incommensurabile. Il bipolarismo è il sognodei più, la dispersione del voto è, purtroppo, la realtà.

Lo scenario non è deimigliori: le promesse dei politici in sostanza sono le stesse degli annipassati, che coinvolgono le fasce più deboli della società e i settori dellaproduzione usciti malconci dai recenti interventi di riforma. La pressionefiscale, l'assenza totale di meritocrazia continuano l' inarrestabile avanzata,mettendo in fuga non solo le menti, ma anche, anzi soprattutto, i sogni, chealimentano i giovani.

Non è più tempo di parlare di bunga bunga, crackfinanziari, corruzione e concussione, perché, per assurdo, non sono più notizieda prima pagina.

L'aspetto più irriguardoso nei confronti dell'elettoratoitaliano ormai è la capacità dei camaleonti nostrani di candidarsi e ricandidarsisotto nuove vesti, nuovi colori, ma con gli intenti di sempre. Quali? L'essertutti dei piccoli personaggi come il "tenente Drogo", protagonista di una notaopera del maestro Buzzati, appagati dalle rassicuranti abitudini, chescandiscono il tempo in quella "fortezza" che è la nostra Italia. Il mondo deigiovani è abbandonato a sé stesso, alla ricerca di una base per il propriofuturo, che, per quanto solida possa apparire, non saprai mai quale nuovoindividuo, dotato di scarsa lungimiranza, provvederà a distruggere con unanuova e dubbia "riforma".

Sarà pur vero che il posto fisso è monotono, ma latranquillità economica, la quotidianità non ha mai influito negativamente su unpaese, che ormai è immune dall'illudersi che il self made man, in questoperiodo, sia una proposta vincente.