Uber ha le ore contate. O quanto meno è quanto vorrebbero i tassisti di tutto il mondo. Tutti i sindacati dei trasporti a livello internazionale, oggi e domani, sono riuniti a Bruxelles per elaborare una posizione comune contro la start-up californianaUber è un servizio di trasporto automobilistico fra privati. Tramite la app di Uber chiunque può offrire o ricevere passaggi in città. Il tutto risparmiando e surclassando i regolari tassisti. Secondo questi, infatti, Uber violerebbe in tutti i paesi le norme e le leggi in fatto di attività di taxi e noleggio con conducente.  "E' una sfida globale con caratteristiche di liberismo senza regole, dove a vincere è il più forte ai danni dei lavoratori locali" afferma la Fit Cisl.

All'incontro mondiale di questi giorni seguirà un altro incontro a livello europeo fissato per l'1 e il 2 ottobre. Insomma, Uber ha le ore contate. Una vera e propria crociata quella contro Uber. "Per vincere questa battaglia bisogna darle una dimensione internazionale - dichiara Marino Masucci, coordinatore nazionale della Fit-Cisl, che sarà presente all'incontro in rappresentanza dell'Italia- La normativa italiana sulla materia è molto chiara e dice che il servizio Uber viola la legge 21 del 1992, in base alla quale esso è completamente illegale. Il problema è che la società tenta di mantenere il servizio attraverso le note app per cellulare e questo sta creando conflitti con i tassisti".

In Germania, infatti, per esempio, a inizio settembre, con una sentenza temporanea del tribunale regionale di Francoforte, Uber era stata dichiarata illegale. La start-up ha, però, continuato a lavorare "illegalmente", sventolando la bandiera del libero e competitivo mercato. 

Uber, perché fa paura?

Uber permette di risparmiare fino al 30% rispetto a un normale passaggio in taxi.

Ma non solo. Uber, con il suo servizio Uber pool, si sta buttando nel mondo del car pooling, la condivisione di una vettura fra più utenti. I ricercatori del Mit, della Cornell University e dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, affermano, infatti, che se i passeggeri fossero disposti a tollerare un ritardo di non più di cinque minuti per viaggio, il 95% delle corse potrebbero essere condivise, con una riduzione di oltre il 30% della durata dei viaggi, e risparmi corrispondenti sia in termini di spese che di inquinamento. Ma tutto questo fa paura.

Non solo in Europa. In California, per esempio, le autorità hanno dichiarato illegale il servizio di car pooling di Uber, invitando la società a battersi per cambiare le leggi, ma, per il momento, obbligandola a chiudere il servizio.

Veramente un servizio che permette di risparmiare e di rispettare l'ambiente deve essere fermato? Oltretutto con una crociata di livello mondiale? Uber va regolato e gestito, questo è vero. I tassisti devo essere tutelat, anche questo è vero. Le leggi vanno rispettate finché sono in vigore. Ma il mondo viaggia veloce, vogliamo veramente rimanere indietro? Cosa ne pensate del fenomeno Uber?