Mediaset all'attacco fa con un'offerta pubblica d'acquisto su Ray Way attraverso una propria controllata EI Towers. Sul piatto vengono gettati un miliardo e duecentoventi milioni di euro. Un'operazione che inevitabilmente seguirà un cammino a metà tra la politica e l'economia. Questa è la sostanza della decisione di Mediaset di dare l'assalto a Rai Way che detiene le infrastrutture delle emittenti pubbliche e che da tre mesi è quotata a Piazza Affari. Per gli azionisti si tratta di una dote di 4,50 euro per azione con un guadagno implicito del 22% rispetto all'andamento degli ultimi giorni e del 52% dall'inizio della contrattazione.

Le condizioni per cui l'Opa vada in porto, ovvero l'ok dell'antitrust, è l'adesione del 66% delle azioni. Il problema è che, come recita il decreto Renzi che diede il via alla quotazione, per altro non così ultimativo, il 51% deve assolutamente rimanere in mani pubbliche. L'esecutivo lo ha ulteriormente riaffermato con una nota, precisando però che l'Opa, purché minoritaria va bene, perché Rai Way a Piazza Affari è stata un successo. Però fonti Rai si limitano a dire che l'offerta non è ritenuta amichevole. Il mercato per il momento promuove invece l'Opa, con un guadagno di Rai Way addirittura del 10% e di EI Towers del 5.6%.

Il governo però rallenta sulle proporzioni di questo eventuale passaggio di proprietà, e mentre quest'oggi 26 febbraio si riunisce il Consiglio di Amministrazione della Rai, il caso sta alimentando un acceso confronto tra i partiti di opposizione (5 Stelle e Sel soprattutto) che evocano un redivivo patto del Nazareno, ovvero un accordo tra Renzi e Berlusconi.

In un clima già surriscaldato per le polemiche sul futuro degli assetti Rai piomba l'OPA su Rai Way che in questi giorni riaccende sospetti che non si sono mai assopiti. Prima di tutto sembra sospetta la fretta di Renzi sulla riforma, forse per decreto, ma più probabilmente per uno stringato progetto di legge che riguardi per ora la sola governance di piazza Mazzini.

Entro marzo in Consiglio dei ministri e poi in parlamento con una corsia preferenziale, rappresenta una pietra dello scandalo per le opposizioni interne ed esterne e anche per i centristi della maggioranza. Quel resuscitare del fantasma del Nazareno è più di un sospetto che i 5stelle evocano volendo vigilare e partecipare con un disegno di legge al posto del decreto legge.

Ma è anche tutto il PD che fa muro per la manovra su Rai Way di Berlusconi, controbattendo con energia quanto detto dal movimento di Grillo, e ribadendo che il 51% rimarrebbe comunque saldamente in mani pubbliche.